Shaka: la curiosa origine di un famoso gesto

Il segno Shaka, noto anche come "hang-loose", è usato ovunque nel mondo all'interno delle comunità di surfisti e non. Vi sarà capitato almeno una volta nella vita di averlo utilizzato o quantomeno visto. Ma perchè questo semplice gesto è così famoso e riconosciuto in tutto il mondo? E da dove ha origine? Proseguite nella lettura per cercare di capirne di più su questo semplice, ma famosissimo gesto.
1) Significato
2) Versioni dell'origine del gesto
3) Shaka nella cultura pop
4) Conlusioni
Significato
Come riportato nel Podcast "Cose molto umane", alle Hawaii, il segno Shaka è utilizzato per esprimere significati diversi. Può essere usato per dire "Grazie" o "Cool" o "Sì", ma può anche significare "Ciao" o "Arrivederci". Come ci suggeriscono gli amici di velago, "gli hawaiani dicono che è un segno di Aloha, cioè apprezzamento e amore e che per loro è qualcosa che fa parte della loro vita quotidiana."
Versioni dell'origine del gesto
Tutto molto interessante certo, ma la vera domanda è: da dove trae origine? Da quello che pare di capire, l'origine del gesto è alquanto variegata. Fonti ufficiose affermano che derivi da un surfista le cui dita sono state morse da uno squalo. Improbabile a parer nostro!
Le fonti ufficiali, o quantomeno l'opinione popolare, vogliono che l'origine del gesto la si faccia risalire alla menomazione fisica di un certo Hamana Khalili. Hamana era un uomo originario del lato est di Oahu . Era un operaio di un'azienda che, durante la prima guerra mondiale, era specializzata nella raffinazione del prodotto della canna da zucchero. Un giorno, la mano di Khalili rimase inavvertitamente bloccata nei rulli della macchina di compressione e sminuzzamento. Questo incidente gli costò tre dita della mano: l'indice, il medio e l'anulare. Viene ricordato come un uomo buono e ben voluto dalla sua comunità e per tale motivo, fu riassegnato come guardia dei treni che trasportavano le canne da zucchero alla fabbrica. Fu incaricato di sorvegliare il treno e, ogni volta che il treno era libero da saltatori indesiderati, era solito dare avvertimento alzando la mano invalida. I ragazzini del posto, cominciarono così a imitarne il gesto per salutarsi tra loro. E così la storia, di lì in poi. divenne leggenda.
Shaka nella cultura pop
Una cosa è certa: lo Shaka è ormai diventato universalmente riconosciuto nella cultura di massa. Seppur le sue origini dibattute affondano le radici nell'interessantissima storia di Khalili, il gesto inteso come fenomeno di massa lo si deve ad un venditore di automobili usate, Lippy Espinda per la precisione, che era solito utilizzare il segno insieme alla frase "Shaka Bradah!", alla fine dei suoi spot pubblicitari negli anni '60. Lo Shaka si diffuse poi tra i locali che riprodussero il gesto con la frase di Lippy, per poi di lì diventare riconoscibile in ogni parte del globo, soprattutto nella comunità dei surfisti. Pensate che è un segno così distintivo, che il sindaco di Honolulu, Frank Fasi, lo utilizzò nelle sue pubblicità elettorali negli anni '70 e '80 e poi successivamente adoperato innumerevoli volte anche dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Conclusioni
Sin dalla notte dei tempi, l'uomo ha da sempre utilizzato il linguaggio non verbale per esprimere concetti o semplicemente per comunicare con i suoi simili. Lo Shaka, così come lo conosciamo oggi, ormai fa parte di quel modo di comunicare quasi primitivo che non ci viene insegnato a scuola, ma è insito della nostra natura. È affascinante e curioso però pensare che un simile gesto, nasca da un "difetto fisico" di una singola persona e che l'eco da esso provocato abbia reso lo Shaka immediatamente riconoscibile nella cultura pop dell'ultimo secolo.
Ora, ogniqualvolta vediate questo gesto in tv, su internet o semplicemente vi viene rivolto da qualcuno, ricordate da dove deriva e, chissà che non possiate essere i prossimi a entrare nella storia, semplicemente facendo un gesto apparentemente insignificante ma che un giorno diventerà di uso comune. D'altronde la vita è questa: un susseguirsi di azioni semplici che ne scatenano di leggendarie.
Fonti: CoseMoltoUmane Podcast, velago.wordpress.com