Ugo di San Vittore - Che cos'è la filosofia


Immagine Ugo di San Vittore
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Ugo, un illustre maestro dell'antica scuola cattedrale di San Vittore, ha composto prima del 1125 una preziosa opera intitolata "Istruzione all'arte della lettura", comunemente conosciuta come Didascalicon. Quest'opera, suddivisa in sette libri (anche se solo sei sono stati completati), riveste un'importanza fondamentale. Tre di essi sono dedicati alle arti liberali, rappresentando una delle trattazioni più significative del XII secolo su questo argomento, destinata a esercitare un'enorme influenza. I restanti tre libri sono dedicati alla lettura delle Sacre Scritture e alla teologia, mentre un capitolo è riservato alla pratica della meditazione.

In particolare, vorrei presentarti i primi tre capitoli del secondo libro, nei quali Ugo delinea una profonda analisi della filosofia, partendo dalle riflessioni di Severino Boezio. Egli espone le varie definizioni possibili della filosofia, ne descrive l'articolazione interna e distingue con precisione tra l'essere intellettibile e l'essere intelligibile. Infine, Ugo si sofferma sull'importante concetto della condizione intermedia dell'anima, sostenendo che essa trova la sua suprema felicità quando si eleva verso Dio, considerato il supremo essere intellettibile.


Lettura


I. La filosofia è amore di quella Sapienza che, nella Sua assoluta perfezione, è vivo ed eterno pensiero, unica causa prima ed originaria di tutte le cose esistenti. Questa definizione si collega all'etimo della parola: infatti, in greco phìlos, indica colui che ama e sophìa, la sapienza, da cui filosofia, cioè amore per la sapienza. La precisazione aggiunta (che, nella Sua assoluta perfezione è vivo ed eterno pensiero, unica causa prima ed originaria di tutte le cose esistenti) indica con chiarezza la Sapienza divina, di cui si dice che è perfetta, perché tutto in sé contiene, tanto che in un solo atto e simultaneamente conosce tutte le realtà passate, presenti e future. È chiamata appunto vivo ed eterno pensiero, perché quanto è presente da sempre nella mente divina, non può essere mai annullato da alcuna dimenticanza. Ed è causa prima ed originaria di tutte le cose esistenti, perché tutto fu formato a somiglianza del Suo progetto ideale.

Alcuni ritengono che il vero scopo delle arti liberali sia sempre identico: esse si propongono tutte il fine di ripristinare la nostra somiglianza con Dio. Ciò che per noi è perfezione della forma, in Dio è realtà sostanziale: quanto più ci conformiamo alla perfezione divina, tanto più diventiamo sapienti. Allora comincia a brillare di luce in noi ciò che è sempre splendente nell'intelligenza di Dio e quel bene che entra in nostro possesso in modo transitorio, permane in Lui in modo immutabile.

In altro modo si definisce la filosofia come arte delle arti e disciplina delle discipline, nel senso che ad essa sono finalizzate tutte le arti e tutte le discipline.Arte può essere detta ogni particolare forma di sapere che si basa su specifiche regole e norme, come ad esempio l'arte della scrittura; per disciplina s'intende un sapere completo, come quello che si esprime in un insegnamento dottrinale. Si dice pure arte quando la trattazione concerne un oggetto verosimile e opinabile; si dice disciplina, invece, quando la trattazione concerne un argomento che viene spiegato con ragionamenti esatti e che non può essere interpretato in modo diverso. Platone e Aristotele hanno riscontrato appunto queste distinzioni tra arte e disciplina. Sotto un altro aspetto si può chiamare arte quel sapere che ha come proprio oggetto qualche materiale corporeo e che si esplica in un modo di operare su di esso, come ad esempio avviene nell'architettura; si dice invece disciplina quel sapere che si fonda sulla speculazione intellettuale e si sviluppa nel solo ragionamento, come avviene ad esempio nella logica.

La filosofia può essere ancora definita meditazione della morte, ed in questo senso conviene particolarmente ai cristiani che, disprezzando le seduzioni del mondo, conformano la loro esistenza nella vita presente a quella della futura patria dei cieli con un comportamento morale adeguato.

Con altra definizione la filosofia è detta la disciplina che ha come proprio oggetto di indagine tutte le cose divine ed umane e che svolge tale compito con ragionamenti persuasivi; in tale accezione tutti gli studi teorici rientrano nell'ambito della filosofia, ma non ogni attività esecutiva: soltanto nel senso che è stato sopra spiegato la filosofia si estende universalmente a tutto ciò che esiste.

II. La filosofia si suddivide in teoretica, pratica, tecnica e logica: queste sue quattro parti insieme comprendono tutte le scienze umane. Con la parola teoretica è indicata l'indagine speculativa; con il termine pratica s'intende la scienza che studia le azioni umane ed è detta con altro termine etica, ossia morale, perché la moralità consiste nelle azioni buone. La filosofia prende il nome di tecnica, quando considera le attività del lavoro umano; si dice logica, in quanto è scienza del discorso e riguarda l'espressione del linguaggio.

La filosofia teoretica si suddivide in teologia, matematica e fisica. Boezio presenta questa partizione con parole diverse, distinguendo nella filosofia teoretica la conoscenza degli esseri intellettibili, intelligibili e naturali. Egli designa come scienza dell'essere intellettibile, la teologia; come scienza dell'essere intelligibile, la matematica; come scienza dell'essere naturale, la fisica. Ecco come egli definisce l'essere intellettibile.

Intellettibile è quell'essere che, permanendo unico e identico, sussiste da sé per sempre nella propria realtà divina; non può venire mai colto dai sensi, ma soltanto dal pensiero mediante l'intelligenza. I Greci chiamano teologia il risultato della ricerca speculativa su Dio e della riflessione sugli spiriti incorporei, conseguito attraverso l'indagine della più alta filosofia: la parola teologia significa discorso sulle cose divine, perché theòs si traduce Dio e lògos discorso o ragione. Si compie una ricerca teologica, quando ci si propone come oggetto di studio profondo qualche aspetto della ineffabile realtà divina ovvero delle creature spirituali.

III. La dottrina scientifica è detta «matematica». [...] Tale dottrina è quella che considera la quantità astratta. Si dice quantità astratta quella che separiamo con il pensiero dalla materia o dalle altre qualità accidentali, considerando ad esempio il pari, il dispari e simili cose: noi operiamo in questo atto con il solo ragionamento. La quantità astratta è un oggetto della scienza, non della natura.

Boezio chiama questa realtà essere intelligibile, mentre egli aveva chiamato intellettibile l'essere che è colto dal pensiero nell'atto più alto dell'intelligenza. Esseri intellettibili sono tutte le opere celesti della superna divinità, tutte le realtà che godono di sostanza spirituale felice e perfetta sotto la sfera della luna ed infine le anime umane.

Tutte le anime umane partecipavano un tempo della conoscenza dell'essere intellettibile, ma decaddero poi dalla conoscenza degli esseri intellettibili a quella degli esseri intelligibili venendo a contatto con le realtà corporee; in questa condizione sono passive piuttosto che attive per quanto concerne la conoscenza degli esseri intellettibili, e ritrovano la propria felicità nell'atto perfetto dell'intelligenza tutte le volte che si rivolgono verso gli esseri intellettibili.

La sostanza delle anime umane, come quella di tutti gli spiriti, in quanto è incorporea e semplice, partecipa dell'essere intellettibile; eppure, poiché le anime discendono a far esperienza delle cose sensibili per mezzo degli strumenti dei sensi, non conservano intatta la loro unità e purezza originaria, perché accolgono in se stesse, per mezzo dell'immaginazione le molteplici somiglianze delle cose sensibili e così perdono in parte la loro purezza, perché ammettono in se stesse virtualmente una composizione di parti: non può dirsi infatti del tutto semplice la realtà che risulta simile ad un essere composto di parti.

L'anima può dunque venir considerata come intellettibile e come intelligibile: è intellettibile in quanto è una realtà incorporea e non può essere percepita da alcuno dei sensi; è intelligibile, invece, in quanto riceve le similitudini delle cose sensibili, benché in se stessa non sia oggetto di percezione sensibile. Intellettibile è l'essere che non è sensibile, né raffigurabile con immagini; è intelligibile invece la realtà che può essere conosciuta dal solo intelletto, ma non conosce col solo intelletto, essendo dotata anche di immaginazione e di sensibilità, con le quali percepisce le cose sensibili.

Le anime, venendo a contatto con i corpi, discendono dunque ad una condizione inferiore; infatti tutte le volte che per mezzo dei sensi si protendono verso le forme visibili dei corpi, ricevono le sensazioni e le accolgono in se stesse attraverso l'immaginazione, nel contatto con le realtà molteplici esse suddividono la perfezione del loro essere semplice, ricevendo l'impronta delle forme secondo le diverse qualità percepite passivamente dall'esterno. Quando poi le anime si distaccano da tale dispersione nella molteplicità, elevandosi all'atto della pura intelligenza, riescono a ritrovare la propria unità originaria e raggiungono una condizione più felice, partecipando alla perfezione dell'essere intellettibile.


Guida alla lettura


1) Costruisci una tabella a due colonne: nella prima elenca le definizioni della filosofia; nella seconda, accanto a ciascuna definizione, spiegane il significato.

Definizione della filosofia Significato
Amore per la sapienza La filosofia è definita come l'amore per la sapienza, dove "sapienza" rappresenta la conoscenza più elevata e profonda, spesso associata alla ricerca della verità e della comprensione ultima della realtà. Questo amore implica un desiderio intrinseco di scoprire la verità e comprendere la natura del mondo e dell'esistenza.
Arte delle arti e disciplina delle discipline La filosofia è considerata l'arte suprema e la disciplina fondamentale che abbraccia e guida tutte le altre forme di conoscenza e di studio. Essa fornisce il contesto concettuale e metodologico entro cui tutte le altre discipline possono operare e interagire, offrendo una visione unificata della conoscenza e della realtà.
Meditazione della morte Questa definizione sottolinea il ruolo della filosofia come riflessione sulla mortalità e sulla condizione umana, con particolare attenzione alla dimensione etica e spirituale della vita. La filosofia invita a riflettere sulla mortalità come una spinta per vivere una vita più significativa e morale, orientata verso valori eterni e trascendenti.
Indagine su tutte le cose divine ed umane La filosofia è considerata l'indagine più ampia e inclusiva su tutti gli aspetti dell'esistenza, sia terreni che spirituali. Essa si occupa di esplorare e comprendere le dimensioni più profonde della realtà, comprese le questioni riguardanti la divinità, l'umanità, l'etica, la conoscenza, la verità e il significato dell'esistenza stessa.


2) Costruisci una tabella a due colonne: nella prima elenca le discipline filosofiche; nella seconda, accanto a ciascuna di esse, scrivi qual è il suo oggetto specifico.

Disciplina Filosofica Oggetto Specifico
Teologia Le cose divine e gli spiriti incorporei
Matematica La quantità astratta
Fisica Gli esseri naturali
Etica/Morale Le azioni umane e la moralità
Logica Il discorso e l'espressione del linguaggio


3) Definisci il concetto di «essere intellettibile»
L'"essere intellettibile" si riferisce a quella realtà che può essere compresa e conosciuta solo attraverso l'intelletto, senza la necessità dei sensi. È un concetto che si contrappone all'"essere sensibile", ossia ciò che può essere percepito attraverso i sensi. L'essere intellettibile è spesso associato a concetti astratti, universali o spirituali, che non sono direttamente percepibili attraverso i sensi ma sono oggetto di comprensione e riflessione dell'intelletto umano. Questo concetto è centrale nella filosofia e nella teologia, poiché si riferisce a dimensioni dell'esistenza che vanno al di là della realtà materiale e fisica.

4) In che cosa consiste la felicità specifica dell'anima?
La felicità specifica dell'anima, secondo quanto viene discusso nel testo, consiste nel suo atto perfetto di intelligenza quando si rivolge verso gli esseri intellettibili. Questo atto rappresenta il raggiungimento della sua condizione più elevata e felice, poiché gli esseri intellettibili sono realtà incorporee e spirituali, al di là delle percezioni sensoriali e delle immagini. Quando l'anima si eleva a comprendere e contemplare queste realtà tramite la pura intelligenza, si libera dalla dispersione nella molteplicità delle percezioni sensoriali e ritrova la sua unità originaria, partecipando così alla perfezione dell'essere intellettibile. In sostanza, la felicità specifica dell'anima risiede nel suo atto di conoscenza e contemplazione delle realtà spirituali e incorporee, che la porta a unione con il divino e alla realizzazione della sua natura più elevata.


Guida alla Comprensione


1) Perché Ugo di San Vittore ritiene che la filosofia come meditazione della morte convenga particolarmente ai cristiani?
Ugo di San Vittore ritiene che la filosofia come meditazione della morte convenga particolarmente ai cristiani perché sostiene che i cristiani, disprezzando le seduzioni del mondo, dovrebbero conformare la propria esistenza nella vita presente a quella della futura patria dei cieli mediante un comportamento morale adeguato.

In altre parole, Ugo di San Vittore crede che la meditazione sulla morte, intesa come riflessione sulla transitorietà della vita terrena e sull'eternità della vita spirituale, sia particolarmente rilevante per i cristiani. Questo perché la consapevolezza della morte e della vita ultraterrena può guidare i credenti a vivere in modo conforme ai principi cristiani, rinunciando alle vanità mondane e perseguendo una vita moralmente retta, in vista della futura vita celeste.

2) Confronta tra loro i diversi modelli di filosofia, presentati da Ugo di San Vittore. Noti l'emergere di motivi di preclusione verso qualcuna delle definizioni? Ti sembrano compatibili o integrabili?
Ugo di San Vittore presenta diversi modelli di filosofia nel testo fornito. Vediamo una panoramica e confrontiamoli:

Amore per la sapienza: Questo modello definisce la filosofia come l'amore per la sapienza, intesa come la Sapienza divina, perfetta e eterna. Questo concetto è basato sull'idea che la filosofia abbia come scopo ultimo il raggiungimento della somiglianza con Dio. Tuttavia, potrebbe emergere un motivo di preclusione da parte di coloro che non aderiscono a una visione teologica della sapienza, preferendo invece una prospettiva più umanistica.
Arte delle arti e disciplina delle discipline: Qui la filosofia viene considerata come l'arte delle arti e la disciplina delle discipline, implicando che tutte le discipline umane e le arti siano finalizzate ad essa. Questo modello potrebbe precludere le visioni che non vedono la filosofia come la disciplina primaria e universale, ma piuttosto come una disciplina tra le tante.
Meditazione della morte e ricerca teologica: In questo modello, la filosofia viene definita come la meditazione della morte, particolarmente adatta ai cristiani che cercano di vivere una vita morale conforme agli insegnamenti religiosi. Inoltre, si menziona la ricerca teologica come un aspetto della filosofia, evidenziando la connessione tra filosofia e religione. Questo potrebbe precludere le visioni della filosofia come disciplina puramente razionale e non necessariamente legata alla spiritualità o alla religione.
Suddivisione in teoretica, pratica, tecnica e logica: Qui la filosofia è suddivisa in varie categorie, tra cui teoretica (che include teologia, matematica e fisica), pratica, tecnica e logica. Questa suddivisione potrebbe precludere una visione unitaria della filosofia, suggerendo invece che essa sia un insieme di discipline diverse con scopi specifici.

In generale, questi modelli possono essere visti come complementari piuttosto che incompatibili. Ognuno offre una prospettiva diversa sulla natura e lo scopo della filosofia, riflettendo la complessità e la ricchezza di questa disciplina. Mentre alcuni modelli potrebbero attrarre alcuni individui più di altri in base alle loro inclinazioni personali o alle loro convinzioni filosofiche, è possibile integrare diverse prospettive per ottenere una visione più completa della filosofia come disciplina.

3) Spiega qual è l'oggetto specifico della matematica e quello specifico della teologia.
Nel testo, si evidenzia che la matematica considera la quantità astratta, ossia le entità separate dalla materia o da altre qualità accidentali. Questo significa che la matematica si occupa di concetti come numeri, figure geometriche e relazioni astratte tra di esse, che possono essere comprese solamente attraverso il ragionamento e non sono soggette alla percezione sensoriale. L'oggetto specifico della matematica, quindi, è la quantità astratta e le sue proprietà.

D'altra parte, la teologia è definita come la scienza delle cose divine, che comprende la ricerca speculativa su Dio e sulle realtà spirituali. La teologia si occupa dell'indagine delle verità religiose e spirituali, analizzando concetti come la natura di Dio, la creazione, il peccato, la redenzione e la vita eterna. Pertanto, l'oggetto specifico della teologia è il divino, le sue manifestazioni e le sue implicazioni per l'umanità e l'universo.

4) Spiega in che senso l'anima è sia intelligibile sia intellettibile.
Secondo il testo, l'anima può essere considerata sia intelligibile che intellettibile per via delle sue caratteristiche e dei suoi processi di percezione e conoscenza.

Intelligibile: L'anima è considerata intelligibile perché è una realtà incorporea e non può essere percepita da nessuno dei sensi. Questo significa che non può essere raffigurata con immagini e non è soggetta alla percezione sensoriale diretta.
Intellettibile: D'altra parte, l'anima è anche considerata intellettibile perché riceve le similitudini delle cose sensibili, anche se in sé stessa non è oggetto di percezione sensibile. Ciò significa che, sebbene non possa essere percepita direttamente attraverso i sensi, l'anima ha la capacità di comprendere e conoscere le cose sensibili mediante l'intelletto e l'immaginazione.

In sintesi, l'anima è intelligibile perché non è soggetta alla percezione sensoriale diretta, ma è intellettibile perché ha la capacità di percepire e comprendere le cose sensibili attraverso processi intellettuali e immaginativi.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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