Wilhelm Dilthey - La visione filosofica del mondo


Immagine Wilhelm Dilthey
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Nel testo presentato si descrivono le qualità fondamentali che, secondo Dilthey, devono caratterizzare una "visione filosofica" del mondo. Secondo lui, l'essere umano vive, riflette e agisce costantemente all'interno di una dimensione condivisa con i suoi simili, e questa dimensione condivisa costituisce il mondo storico in cui è immerso. Ogni manifestazione della vita assume un carattere storico, poiché la storia non è qualcosa di separato o distinto dall'esperienza presente. Questo concetto si applica anche alla storia del pensiero, e in particolare alla storia della filosofia.


Lettura


La visione filosofica del mondo, quale sorge sotto l'influsso dell'orientamento a una validità universale, deve essere sostanzialmente diversa, conformemente alla sua struttura, dalla visione religiosa e da quella poetica. A differenza della visione religiosa, essa è onnicomprensiva e universalmente valida. E, a differenza di quella poetica, è una forza che vuole agire sulla vita allo scopo di riformarla.

La visione filosofica del mondo trae le mosse dalla base più ampia possibile, si fonda sulla coscienza empirica, sull'esperienza e sulle scienze dell'esperienza e si forma in base a leggi che hanno la loro legittimazione nella attualizzazione dei vissuti nel pensiero concettuale. Ora, dal momento che l'energia del pensiero discorsivo e giudicante, in cui è contenuto in ogni punto il riferimento di un asserto a un oggetto, si spande in tutte le profondità dell'esperienza vissuta, l'intero mondo del sentimento e dell'azione volontaria viene attualizzato in concetti di valore le cui relazioni si riassumono in regole che danno espressione al vincolo della volontà. Le tipologie degli oggetti che corrispondono alle modalità di comportamento si fondono le une nelle altre. In ogni sfera, che è determinata da un comportamento di fondo, viene a costituirsi una connessione sistematica.

I rapporti di legittimazione che sussistono tra gli asserti esigono, per la conoscenza della realtà, un saldo criterio di evidenza. Nella regione dei valori nasce, da questo insieme di cose, il procedere del pensiero verso ipotesi su valori oggettivi, anzi verso l'istanza di un valore incondizionato. Parimenti, nell'ambito delle nostre azioni volontarie, il pensiero perviene a tranquillizzarsi solo quando sia giunto a un sommo bene o a una regola suprema. I momenti che costituiscono la vita si assemblano in sistemi mediante l'universalizzazione dei concetti e la generalizzazione delle proposizioni. In ognuno di questi sistemi la legittimazione come forma di pensiero sistematico concatena tra loro, in maniera sempre più trasparente e completa, le varie componenti concettuali.

I concetti supremi a cui pervengono questi sistemi, ossia l'essere in generale, il fondamento ultimo, il valore incondizionato, il sommo bene, si riassumono nel concetto di una connessione teleologica del mondo in cui la filosofia si incontra con la religiosità e con il pensiero artistico. Le linee fondamentali dello schema teleologico della concezione del mondo si sono originate in questo modo, basandosi cioè sulle sue stessi leggi costitutive interne; era così già fondata nella cosa stessa la durata di questo schema, l'erompere del Medioevo e il suo mantenere a tutt'oggi una forza naturale; le forme fondamentali della visione filosofica del mondo si sono sviluppate o sulla base di quello schema o in opposizione a esso.

Nel momento in cui la visione del mondo venga organizzata concettualmente, legittimata e portata al livello di una validità universale, prende il nome di metafisica. Essa si dipana in una molteplicità di figure. Individualità, circostanze, nazione, epoca evocano, tanto nei poeti, quanto nei filosofi, un numero indefinito di sfumature. Infatti, i modi possibili in cui la struttura della nostra vita psichica viene colpita dal mondo sono innumerevoli e così cambiano di continuo, a seconda dello stato in cui si trova lo spirito scientifico, anche i mezzi del pensiero.

Tuttavia, la continuità che lega tra loro i vari processi concettuali e la coscienza di sé che caratterizza la filosofia hanno per conseguenza che è una connessione interna a legare tra loro i gruppi dei sistemi: viene cioè percepita la coappartenenza reciproca dei vari pensatori e l'oggetto pensato da un gruppo diventa patrimonio conscio anche degli altri gruppi.


Guida alla lettura


1) Come si compie, secondo Dilthey, l'ampliamento del nostro sapere a partire dalla esperienza vissuta?
Secondo Dilthey, l'ampliamento del nostro sapere a partire dall'esperienza vissuta avviene attraverso l'oggettivazione della vita. Questo significa che tutto ha il carattere della storicità, poiché la storia non è separata dalla vita o staccata dal presente. Il principio della storicità si applica anche alla storia del pensiero e alla storia della filosofia, in particolare. La visione filosofica del mondo si fonda sulla coscienza empirica, sull'esperienza e sulle scienze dell'esperienza. Il pensiero si espande attraverso l'energia discorsiva e giudicante, che attualizza l'intero mondo del sentimento e dell'azione volontaria in concetti di valore.

2) Quali sono le caratteristiche di una visione filosofica del mondo?
Le caratteristiche di una visione filosofica del mondo, secondo Dilthey, includono il concetto che l'individuo vive, pensa e agisce continuamente in una sfera di comunanza con gli altri esseri umani, formando così il mondo storico nel quale è inserito. Questa visione considera che tutto nell'oggettivazione della vita abbia il carattere della storicità, poiché la storia non è separata dalla vita né staccata dal presente. La visione filosofica del mondo si distingue dalla visione religiosa e poetica in quanto è onnicomprensiva, universalmente valida e mira a influenzare la vita per riformarla. Essa si basa sull'esperienza empirica e scientifica, formandosi attraverso leggi che si basano sull'attualizzazione degli esperienze vissute nel pensiero concettuale. La connessione teleologica del mondo si riassume nei concetti di essere in generale, fondamento ultimo, valore incondizionato e sommo bene, e la filosofia si incontra con la religiosità e il pensiero artistico in questo contesto. La visione filosofica del mondo diventa metafisica quando è organizzata concettualmente, legittimata e portata a un livello di validità universale.

3) Come nasce l'idea di un valore oggettivo, sommo e incondizionato?
L'idea di un valore oggettivo, sommo e incondizionato nasce nel testo attraverso il procedere del pensiero verso ipotesi su valori oggettivi e l'istanza di un valore incondizionato. Questo avviene nella regione dei valori, dove il pensiero procede verso ipotesi su valori oggettivi e verso l'istanza di un valore incondizionato. Questo processo avviene attraverso l'universalizzazione dei concetti e la generalizzazione delle proposizioni, portando il pensiero a tranquillizzarsi solo quando sia giunto a un sommo bene o a una regola suprema.


Guida alla Comprensione


1) Ricostruisci brevemente in che modo, secondo Dilthey, il circolo tra la vita, la sua espressione nell'esperienza vissuta e l'attività interpretativa del comprendere sostituisce nelle scienze dello spirito la circolarità tra causa ed effetto che è tipica delle scienze della natura.
Secondo Dilthey, il circolo tra la vita, la sua espressione nell'esperienza vissuta e l'attività interpretativa del comprendere sostituisce nelle scienze dello spirito la circolarità tra causa ed effetto tipica delle scienze della natura. Questo perché nella sfera delle scienze dello spirito, l'interpretazione della vita e dell'esperienza umana si basa su una comprensione reciproca tra individui e gruppi di pensatori. Questo circolo interpretativo si fonda sull'esperienza empirica e si sviluppa attraverso il pensiero concettuale, dando origine a sistemi di conoscenza che si integrano reciprocamente.

2) L'attività interpretativa è caratterizzata da un processo che Dilthey definisce «riferimento retrospettivo» alla vita; che cosa significa? Per rispondere, aiutati con quello che il brano riportato afferma a proposito del modo in cui i vissuti si attualizzano nei concetti.
Il "riferimento retrospettivo" alla vita, secondo Dilthey, implica che nell'attività interpretativa si fa ricorso agli eventi passati della vita per comprendere il presente. Questo processo implica che i vissuti si attualizzano nei concetti attraverso l'esperienza empirica e la coscienza di sé. Dilthey sostiene che l'energia del pensiero discorsivo e giudicante si basa sull'esperienza vissuta, e che questa esperienza è fondamentale per la formazione dei concetti di valore e delle regole che guidano l'azione volontaria. Inoltre, la continuità dei processi concettuali e la coscienza di sé caratterizzano la filosofia, implicando che i vari pensatori si rifacciano retrospettivamente alla vita per comprendere e interpretare il mondo.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

Utenti più Affidabili:

Ultimi Articoli:

Ultimi Commenti:

Commenti:


Commenti Verificati Tutti i Commenti