Bertrand Russell - I fondamenti dell'atomismo logico


Immagine Bertrand Russell
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Il libro "La conoscenza del mondo esterno" raccoglie il contenuto di un ciclo di otto conferenze tenute da Bertrand Russell nella primavera del 1914 all'Università di Harvard, conferenze che furono presentate anche all'Università di Cambridge. Queste conferenze, e il volume che le contiene, riscossero un notevole successo sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti, grazie alla chiarezza e alla precisione con cui affrontavano il dibattito epistemologico seguente alla seconda rivoluzione scientifica. Inoltre, rappresentavano la prima occasione in cui Russell presentava in modo compiuto il suo progetto di filosofia scientifica. Questo progetto, che Rudolf Carnap definirà "costruzione logica del mondo" e Russell "atomismo logico", è illustrato nel testo. Il passaggio proviene dalla seconda conferenza, intitolata "La logica come essenza della filosofia".


Lettura


Il mondo che esiste consiste di molte cose con molte qualità e molte relazioni. Una descrizione completa del mondo esistente richiederebbe non solo una catalogazione delle cose, ma anche una citazione di tutte le loro qualità e relazioni. Dovremmo conoscere non solo le prime e le seconde, ma anche quale era rossa, quale gialla, quale era precedente, quale era che stava tra altre due, e così via.

Quando parlo di un «fatto», non intendo dire la cosa più semplice del mondo; voglio dire che una certa cosa ha una certa qualità, o che certe cose hanno una certa relazione. Non chiamerei perciò Napoleone un fatto, ma chiamerei un fatto che egli fosse ambizioso, o che abbia sposato Giuseppina. Orbene, in questo senso un fatto non è mai semplice, ma ha due o tre componenti. Quando assegna semplicemente una qualità ad una cosa, ha solo due componenti, la cosa e la qualità. Quando consiste di una relazione tra due cose, ha tre componenti, le cose e la relazione. Quando consiste di una relazione tra tre cose, ha quattro componenti, e così via. Le componenti dei fatti, nel senso in cui stiamo usando la parola «fatto», non sono altri fatti, ma sono cose e qualità o relazioni [...].

Dato un qualunque fatto, esiste una relazione che lo esprime. Il fatto in sé è oggettivo e indipendente da ciò che noi pensiamo di esso; ma l'asserzione è qualcosa che coinvolge il pensiero e può essere vera o falsa. Un'affermazione può essere positiva o negativa: possiamo affermare che Carlo I fu giustiziato, o che non morì nel suo letto. Un'affermazione negativa può esser detta negazione. Data una forma di parole che possa essere vera o falsa, come «Carlo I morì nel suo letto», noi possiamo affermare o negare questa forma di parole: in un caso abbiamo un'affermazione positiva, nell'altro una negativa. Una forma di parole che deve essere o vera o falsa, sarà detta proposizione. Una proposizione è così ciò che può, in modo significativo, essere affermata o negata.

Diremo «proposizione atomica» una proposizione che esprime quello che abbiamo chiamato un fatto, e cioè quella che, quando è affermata, asserisce che una certa cosa ha una certa qualità, o che certe cose hanno una certa relazione [...].

Allo scopo di mantenere il parallelismo di linguaggio tra fatti e proposizioni, attribuiremo il nome di «fatti atomici» a quei fatti che abbiamo considerato fino a qui. Perciò i fatti atomici sono quelli che determinano se le proposizioni debbano essere affermate o negate.

Solo empiricamente si può sapere se una proposizione atomica, come «questo è rosso» o «questo è prima di quello», deve essere affermata o negata. Forse a volte un fatto atomico può essere suscettibile di essere dedotto da un altro, anche se ciò appare molto incerto; ma in ogni caso non può essere dedotto da premesse nessuna delle quali sia un fatto atomico. Ne segue che, se è vero che si devono conoscere i fatti atomici, almeno alcuni devono essere conosciuti senza deduzione. I fatti atomici che in questo modo arriviamo a conoscere sono i fatti della percezione dei sensi; in ogni caso, i fatti della percezione dei sensi sono quelli che in questo modo evidentemente e con certezza arriviamo a conoscere. [...]

Le proposizioni «molecolari» sono quelle che contengono le congiunzioni – se, o, e, a meno che ecc. – e tali parole sono caratteristiche delle proposizioni molecolari. Consideriamo una proposizione come «se piove prenderò l'ombrello». Questa affermazione è suscettibile di essere vera o falsa proprio come lo è l'affermazione di una proposizione atomica, ma è evidente che o il fatto corrispondente, o la natura della corrispondenza col fatto devono essere del tutto differenti da quello che è il caso con una proposizione atomica.

Se piove e se prendo l'ombrello, sono altrettanti argomenti di fatti atomici accertabili con l'osservazione. Ma la connessione implicata dal dire che se accade uno, allora accadrà anche l'altro, è qualcosa di radicalmente differente da uno o l'altro presi separatamente. Perché sia vera non c'è bisogno che piova effettivamente, o che io prenda effettivamente il mio ombrello; anche se il cielo è sereno, può essere tuttavia vero che avrei preso il mio ombrello se il tempo fosse stato differente. Orbene, abbiamo così una connessione di due proposizioni che non dipende dal fatto di essere affermate o negate, ma solo dal fatto che la seconda è deducibile dalla prima. Tali proposizioni, perciò, hanno una forma che è diversa da qualunque proposizione atomica [...].

L'altro genere di proposizioni che dobbiamo considerare sono le proposizioni generali, come «tutti gli uomini sono mortali», «tutti i triangoli equilateri sono equiangoli». Accanto a queste vi sono proposizioni in cui compare la parola «alcuni», come in «alcuni uomini sono filosofi» o «alcuni filosofi non sono saggi». Queste sono negazioni delle proposizioni generali e precisamente (negli esempi precedenti) di «tutti gli uomini sono non-filosofi» e «tutti i filosofi sono saggi». Le proposizioni che contengono la parola «qualche» le chiameremo proposizioni generali negative, e quelle che contengono la parola «tutti» proposizioni generali positive [...].

È facile vedere che le proposizioni generali come «tutti gli uomini sono mortali», non possono essere conosciute attraverso la deduzione dai soli fatti atomici. Se potessimo conoscere ciascun uomo singolo, e sapere che è mortale, ciò non ci metterebbe in grado di sapere che tutti gli uomini sono mortali, a meno che non sapessimo che quelli erano tutti gli uomini esistenti, che è una proposizione generale [...]. Così le verità generali non possono essere dedotte dalle sole verità particolari, ma se devono essere conosciute, devono essere autoevidenti o dedotte da premesse di cui almeno una sia una verità generale. Ma tutta l'evidenza empirica è di verità particolari. Quindi, se esiste una qualunque conoscenza di verità generali, vi deve essere qualche conoscenza di verità generali indipendente dall'evidenza empirica, e cioè che non dipende dai dati dei sensi [...]. Perciò dobbiamo ammettere che esiste una conoscenza generale non derivata dai sensi, e che parte di questa conoscenza non è ottenuta per deduzione, ma è primitiva. Tale conoscenza generale deve essere trovata nella logica.


Guida alla lettura


1) Definisci che cos'è un «fatto».
Un «fatto» è definito nel testo come una situazione in cui una certa cosa ha una certa qualità, oppure in cui certe cose hanno una certa relazione. Non è una cosa semplice, ma qualcosa che ha due o tre componenti. Ad esempio, non si chiama Napoleone un fatto, ma si chiama un fatto che egli fosse ambizioso, o che abbia sposato Giuseppina. Un fatto quindi ha sempre almeno due componenti: una cosa e una qualità, o due cose e la loro relazione.

2) Definisci che cos'è una «proposizione».
Una proposizione è una forma di parole che può essere vera o falsa e che può essere affermata o negata. Diremo «proposizione atomica» una proposizione che esprime quello che abbiamo chiamato un fatto, cioè una proposizione che, quando è affermata, asserisce che una certa cosa ha una certa qualità, o che certe cose hanno una certa relazione.

3) Che relazione sussiste tra fatti e proposizioni?
Nel testo, Russell spiega che tra fatti e proposizioni esiste una relazione di corrispondenza. I fatti sono oggettivi e indipendenti da ciò che noi pensiamo di essi mentre le proposizioni sono forme di parole che possono essere vere o false e coinvolgono il pensiero umano.

Un fatto è una combinazione di cose, qualità o relazioni, mentre una proposizione è un'asserzione che può essere affermata o negata, come "Carlo I fu giustiziato" (proposizione positiva) o "Carlo I non morì nel suo letto" (proposizione negativa).

Per mantenere un parallelismo tra fatti e proposizioni, Russell introduce il concetto di "fatti atomici" e "proposizioni atomiche". I fatti atomici determinano se una proposizione atomica debba essere affermata o negata. Le proposizioni molecolari, che contengono congiunzioni come "se", "o", "e", differiscono dalle proposizioni atomiche in quanto la loro verità non dipende direttamente dall'osservazione dei fatti atomici, piuttosto dalla deducibilità delle proposizioni una dall'altra.

In sintesi, i fatti rappresentano la realtà oggettiva, mentre le proposizioni sono le espressioni linguistiche che descrivono i fatti e possono essere vere o false a seconda della corrispondenza con i fatti stessi.


Guida alla Comprensione


1) Russell distingue tre tipi di proposizioni: «atomiche», «molecolari» e «generali». Costruisci uno schema che colleghi a ciascun tipo la sua caratteristica distintiva e la sua condizione di verità.
Ecco lo schema che collega a ciascun tipo di proposizione la sua caratteristica distintiva e la sua condizione di verità, basandosi sul testo fornito:

Tipo di Proposizione Caratteristica Distintiva Condizione di Verità
Proposizioni Atomiche Esprimono un fatto semplice; una certa cosa ha una certa qualità o certe cose hanno una certa relazione. La verità o falsità è determinata empiricamente, attraverso l'osservazione diretta dei fatti atomici.
Proposizioni Molecolari Contengono congiunzioni come se, o, e, a meno che. La verità o falsità non dipende solo dai fatti atomici, ma dalla deducibilità di una proposizione dall'altra.
Proposizioni Generali Affermazioni universali o particolari, come "tutti gli uomini sono mortali" o "alcuni uomini sono filosofi". Non possono essere dedotte dai soli fatti atomici; richiedono conoscenza indipendente dall'evidenza empirica, spesso autoevidenti o dedotte da altre verità generali.


Questo schema riassume le caratteristiche distintive e le condizioni di verità di ciascun tipo di proposizione secondo quanto spiegato da Russell.

2) In base a questo schema, spiega come entra in gioco l'esperienza sensibile e dove essa si ferma.
Secondo il testo di Russell, l'esperienza sensibile gioca un ruolo fondamentale nella conoscenza dei fatti atomici. Questi sono i fatti della percezione dei sensi che arriviamo a conoscere in modo evidente e con certezza. Ad esempio, sapere che "questo è rosso" o "questo è prima di quello" sono proposizioni atomiche che possono essere affermate o negate solo attraverso l'osservazione empirica. Tuttavia, l'esperienza sensibile si ferma qui: essa non può fornire la conoscenza delle proposizioni generali, come "tutti gli uomini sono mortali". Le verità generali non possono essere dedotte dalle sole verità particolari empiriche. Per conoscere le verità generali, si richiede una conoscenza che sia indipendente dall'evidenza empirica, cioè dai dati dei sensi. Russell conclude che deve esistere una conoscenza generale non derivata dai sensi, che è primitiva e trovata nella logica.

3) Individua nel brano il passaggio che ci permette di parlare, a proposito di Russell, di una gnoseologia realista (aiutati anche con la parte del manuale dedicata all'atomismo logico).
Il passaggio del brano che ci permette di parlare, a proposito di Russell, di una gnoseologia realista è il seguente:

"Dato un qualunque fatto, esiste una relazione che lo esprime. Il fatto in sé è oggettivo e indipendente da ciò che noi pensiamo di esso; ma l’asserzione è qualcosa che coinvolge il pensiero e può essere vera o falsa."

Questo estratto evidenzia l'idea che i fatti esistono indipendentemente dal pensiero o dalle percezioni umane, il che è un elemento chiave del realismo epistemologico. Russell distingue chiaramente tra i fatti oggettivi del mondo e le proposizioni che esprimono questi fatti, sottolineando che i fatti sono oggettivi e indipendenti dalle nostre credenze o percezioni. Questo è in linea con il suo approccio dell'atomismo logico, dove il mondo è composto da fatti atomici che sono la base delle proposizioni vere o false.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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