Cartesio - La ghiandola pineale e la volontà


Immagine Cartesio
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Secondo Cartesio, egli argomenta che il corpo e l'anima, principio del pensiero e della volontà, sono entità separate. Per spiegare come possa avvenire un'interazione tra di esse e in che modo l'anima, attraverso la volontà, possa influenzare il corpo, egli fa riferimento a una particolare ghiandola, nota come ghiandola H, che nel suo trattato sull'Uomo viene denominata epifisi. Cartesio la descrive come la sede dell'anima e il luogo dove si formano tutti i nostri pensieri. Inizialmente, nel trattato sull'Uomo, Cartesio la collega al cervello tramite delle arterie, attraverso le quali gli spiriti animali entrano per poi diffondersi attraverso i nervi per controllare i movimenti muscolari e il resto del corpo. In un secondo momento, nel trattato Le passioni dell'anima, la ghiandola non è più descritta come collegata al cervello tramite arterie, ma viene descritta come galleggiante nella sostanza cerebrale, reagendo al contatto con gli spiriti animali e riflettendoli verso i nervi. È attraverso l'agitazione di questa ghiandola che i movimenti del corpo si incontrano con l'anima, dando origine a particolari percezioni, che Cartesio definisce passioni o emozioni. Nel passo proposto, sono presenti i concetti chiave del ragionamento di Cartesio: la definizione delle passioni dell'anima, il ruolo della ghiandola pineale, il meccanismo di eccitazione delle passioni nell'anima, il loro effetto e il potere della volontà nel dirigere le risposte attive del soggetto alle passioni.


Lettura


Art. XXVII La definizione delle Passioni dell'anima.
Dopo aver considerato in che cosa le passioni dell'anima differiscono da tutti gli altri suoi pensieri, mi sembra che sia possibile definirle in maniera generale percezioni o sentimenti o emozioni dell'anima, che si riferiscono particolarmente ad essa e che sono causate, mantenute e fortificate da qualche movimento degli spiriti.

Art. XXVIII Spiegazione della prima parte di questa definizione.
Si possono chiamare percezioni quando ci si serve in generale di questa parola per significare tutti i pensieri che non sono azioni dell'anima né volizioni; non però quando ci si serve di essa solo per significare conoscenze evidenti. Infatti l'esperienza fa vedere che coloro i quali sono più scossi dalle loro passioni non sono quelli che le conoscono meglio e che esse sono nel numero delle percezioni che la stretta unione esistente fra l'anima e il corpo rende confuse e oscure. Si possono anche chiamare sentimenti, in quanto sono ricevute nell'anima alla stessa maniera degli oggetti dei sensi esterni e non sono conosciute altrimenti da essa. Si possono però ancor meglio chiamare emozioni dell'anima, non soltanto perché questo nome può essere attribuito a tutti i mutamenti che accadono in essa, cioè a tutti i diversi pensieri che le vengono, ma particolarmente perché di tutte le specie di pensieri che essa può avere, non ce ne sono altri che la agitino e la scuotano così fortemente come queste passioni.

Art. XXIX Spiegazione dell'altra sua parte.
Aggiungo che esse si riferiscono particolarmente all'anima per distinguerle dagli altri sentimenti che riferiamo alcuni agli oggetti esterni, come gli odori, i suoni, i colori, altri al nostro corpo, come la fame, la sete, il dolore. Aggiungo anche che esse sono causate, mantenute e fortificate da qualche movimento degli spiriti, al fine di distinguerle dalle nostre volizioni, che si possono definire emozioni dell'anima che si riferiscono ad essa, ma che sono causate da essa stessa; e anche al fine di spiegare la loro causa ultima e più vicina, che le distingue a sua volta dagli altri sentimenti. [...]

Art. XXXI C'è una piccola ghiandola nel cervello, nella quale l'anima esercita le sue funzioni più particolarmente che nelle altre parti.
Occorre sapere altresì che, sebbene l'anima sia congiunta a tutto il corpo, c'è nondimeno in esso qualche parte nella quale essa esercita le sue funzioni in modo più specifico che in tutte le altre. Si crede comunemente che questa parte sia il cervello o forse il cuore; il cervello, perché ad esso si rapportano gli organi dei sensi; il cuore, perché è come se in esso si sentissero le passioni. Esaminando però accuratamente la cosa, mi sembra di avere con evidenza ravvisato che la parte del corpo in cui l'anima esercita immediatamente le sue funzioni non è assolutamente il cuore e neanche l'intero cervello, ma soltanto la più interna delle sue parti, che è una certa piccolissima ghiandola, situata nel mezzo della sua sostanza e sospesa al di sopra del condotto attraverso cui gli spiriti dalle sue cavità anteriori sono in comunicazione con quelli della posteriore, in modo tale che i più piccoli movimenti che avvengono in essa contribuiscono molto a mutare il corso di questi spiriti e, inversamente, i più piccoli cambiamenti che si producono nel corso degli spiriti contribuiscono molto a cambiare i movimenti di questa ghiandola.

Art. XXXII In che modo si conosce che questa ghiandola è la sede principale dell'anima.
La ragione che mi persuade che l'anima non può avere in tutto il corpo nessun altro luogo se non questa ghiandola, dove esercitare immediatamente le sue funzioni, sta nel fatto che considero che le altre parti del nostro cervello sono tutte doppie, allo stesso modo in cui abbiamo due occhi, due mani, due orecchie, e, infine, sono doppi tutti gli organi dei nostri sensi esterni; in quanto poi non abbiamo che un solo e semplice pensiero di una stessa cosa in uno stesso momento, bisogna necessariamente che ci sia qualche luogo ove le due immagini che vengono attraverso i due occhi o le altre due impressioni che vengono da un solo oggetto per mezzo dei doppi organi degli altri sensi, possano riunirsi in una sola, prima di pervenire all'anima, affinché non le rappresentino due oggetti invece di uno. E si può facilmente concepire che queste immagini o altre impressioni si riuniscano in questa ghiandola per mezzo degli spiriti che riempiono le cavità del cervello; ma non c'è altro luogo nel corpo dove esse possano così essere unite, se non in quanto lo sono state in questa ghiandola. [...]

Art. XXXIV Come l'anima e il corpo agiscono l'una sull'altro.
Concepiamo dunque qui che l'anima abbia la sua sede principale nella piccola ghiandola che sta nel mezzo del cervello, donde s'irradia in tutto il resto del corpo mediante gli spiriti, i nervi e anche il sangue che, partecipando alle impressioni degli spiriti, li può portare per mezzo delle arterie in tutte le membra.

Ricordandoci poi di quanto è stato detto qui sopra riguardo alla macchina del nostro corpo, cioè che i piccoli filamenti dei nostri nervi sono distribuiti in modo tale in tutte le sue parti, che, in occasione dei diversi movimenti che vi sono eccitati dagli oggetti sensibili, essi aprono in modo diverso i pori del cervello, il che fa sì che gli spiriti animali, contenuti in quelle sue cavità, entrino in modo diverso nei muscoli e per tal mezzo possano muovere le membra in tutte le diverse maniere possibili; e ricordandoci anche che tutte le altre cause, che possono diversamente muovere gli spiriti, sono sufficienti per condurli nei diversi muscoli, aggiungiamo qui che la piccola ghiandola, che è la sede principale dell'anima, è sospesa tra le cavità che contengono questi spiriti in modo tale che può essere mossa da essi in tante diverse maniere quante sono le diversità sensibili negli oggetti.

Essa però può anche essere mossa diversamente dall'anima, la cui natura è tale che riceve in sé tante diverse impressioni, cioè ha tante diverse percezioni quanti diversi movimenti si producono in questa ghiandola.

Come anche, inversamente, la macchina del corpo è composta in modo tale che, per il solo fatto che questa ghiandola è mossa diversamente dall'anima o da una qualsiasi altra causa, spinge gli spiriti che la circondano verso i pori del cervello, che li conducono attraverso i nervi nei muscoli, per mezzo dei quali fa loro muovere le membra.

Art. XXXV Esempio della maniera in cui le impressioni degli oggetti si uniscono nella ghiandola che sta nel mezzo del cervello.
Così, per esempio, se vediamo un animale venire verso di noi, la luce riflessa dal suo corpo ne proietta due immagini, una in ciascuno dei nostri occhi; queste due immagini ne formano altre due, mediante i nervi ottici, sulla superficie interna del cervello rivolta verso le sue cavità; poi di qui, mediante gli spiriti, di cui le cavità sono ricolme, tali immagini si irradiano verso la ghiandoletta circondata da questi spiriti, in modo che il movimento che compone ciascun punto di una delle immagini tende verso lo stesso punto della ghiandola verso cui tende il movimento che forma il punto dell'altra immagine, che rappresenta la stessa parte di quell'animale; per mezzo di questo le due immagini che sono nel cervello ne compongono una sola sulla ghiandola, la quale, agendo immediatamente sull'anima, le fa vedere la figura di quell'animale.

Art. XXXVI Esempio del modo in cui le Passioni sono eccitate nell'anima.
Inoltre, se quella figura è molto strana e orrenda, vale a dire se è in stretto rapporto con le cose che sono state prima nocive al corpo, questo eccita nell'anima la passione del timore e poi quella dell'ardimento, oppure quella della paura e dello spavento, a seconda del diverso temperamento del corpo o della forza dell'anima, e a seconda se ci si è prima garantiti con la difesa o con la fuga contro le cose nocive con cui l'impressione presente è in rapporto.Infatti, in certi uomini, questo fatto dispone il cervello in tal modo che gli spiriti riflessi dall'immagine così formata sulla ghiandola si dirigono di là, in parte nei nervi che servono a volgere la schiena e muovere le gambe per fuggire, in parte in quelli che allargano o restringono gli orifizi del cuore, oppure agitano le altre parti donde il sangue è mandato (al cuore), in tal maniera che il sangue, essendovi rarefatto in modo diverso dal solito, manda al cervello spiriti atti a mantenere e a fortificare la passione della paura, vale a dire a tenere aperti, ovvero a riaprire, i pori del cervello che li conducono negli stessi nervi. Infatti, con il solo ingresso in questi pori, questi spiriti eccitano un movimento particolare nella ghiandola, movimento istituito dalla natura per fare sentire all'anima questa passione. E poiché questi pori si rapportano principalmente ai nervetti che servono a restringere o ad allargare gli orifizi del cuore, questo fa sì che l'anima senta la paura principalmente come se (fosse) nel cuore. [...]

Art. XL Qual è il principale effetto delle passioni.
Infatti occorre notare che il principale effetto di tutte le passioni negli uomini è che esse inducono e dispongono la loro anima a volere le cose cui esse preparano il corpo; di modo che il sentimento della paura l'induce a voler fuggire, quello dell'ardimento a voler combattere e così via.

Art. XLI Qual è il potere dell'anima riguardo al corpo.
La volontà tuttavia è, per sua natura, talmente libera che non può mai essere forzata; dei due tipi di pensieri che ho distinto nell'anima, di cui gli uni sono le sue azioni, cioè le sue volizioni, e gli altri le sue passioni, prendendo questa parola nella sua accezione più generale, che comprende ogni sorta di percezioni, le prime sono assolutamente in suo potere e non possono essere cambiate che indirettamente dal corpo, così come, al contrario, le ultime dipendono assolutamente dalle azioni che le producono e non possono essere cambiate che indirettamente dall'anima, salvo quando essa stessa ne è la causa.

E tutta l'azione dell'anima consiste in questo che, per il solo fatto che vuole qualcosa, essa fa in modo che la ghiandoletta, alla quale è strettamente congiunta, si muova nella maniera richiesta per produrre l'effetto che si riferisce a tale volizione.


Guida alla lettura


1) Definisci le passioni come percezioni, sentimenti ed emozioni dell'anima.
Le passioni, secondo il testo, possono essere definite come percezioni, sentimenti ed emozioni dell'anima. Queste percezioni sono particolarmente legate all'anima e sono causate, mantenute e fortificate da movimenti degli spiriti. Esse sono ricevute nell'anima allo stesso modo degli oggetti dei sensi esterni e non sono conosciute altrimenti da essa. Le passioni sono distinte da altri sentimenti che possono essere riferiti agli oggetti esterni o al corpo. Sono movimenti dell'anima che possono agitarla e scuoterla fortemente.

2) Quali caratteristiche ha la ghiandola pineale secondo Cartesio?
Secondo Cartesio, la ghiandola pineale ha diverse caratteristiche:

Sede principale dell'anima: Cartesio concepisce che la ghiandola pineale sia la sede principale dell'anima, dove essa esercita le sue funzioni in modo più specifico rispetto alle altre parti del corpo.
Riceve gli spiriti: Cartesio sostiene che la ghiandola pineale riceve gli spiriti, che sono veicoli dell'attività dell'anima, attraverso i nervi, i quali trasmettono gli stimoli sensoriali.
Centro di interazione anima-corpo: La ghiandola pineale è descritta come il punto di incontro tra l'anima e il corpo, dove avviene l'interazione tra i due e dove si manifestano le passioni dell'anima.
Movimento della ghiandola: Cartesio spiega che la ghiandola pineale può essere mossa dagli spiriti, che possono agire su di essa in diverse maniere, e anche dall'anima stessa, che riceve diverse impressioni.
Ruolo nelle passioni: La ghiandola pineale è coinvolta nell'origine e nell'espressione delle passioni dell'anima, come il timore, l'ardimento e altre emozioni, agendo come un punto di convergenza e trasmissione degli stimoli sensoriali e delle percezioni.

Queste caratteristiche emergono dalle descrizioni e dalle spiegazioni fornite da Cartesio nel testo sopra riportato.

3) Quale ruolo attribuisce Cartesio agli spiriti animali nei processi che implicano sensibilità e reattività?
Secondo Cartesio, gli spiriti animali sono coinvolti nei processi che implicano sensibilità e reattività agendo come veicoli di comunicazione tra la ghiandola pineale (sede principale dell'anima) e il resto del corpo. Questi spiriti sono responsabili della trasmissione delle percezioni e delle emozioni tra la ghiandola pineale e le diverse parti del corpo attraverso i nervi. Quando un individuo percepisce un oggetto esterno, come un animale che si avvicina, la luce riflessa da esso forma immagini nel cervello che vengono trasmesse alla ghiandola pineale attraverso gli spiriti. La ghiandola pineale, agendo tramite gli spiriti, produce movimenti che corrispondono alle percezioni sensoriali, influenzando le reazioni del corpo. Ad esempio, se la percezione è di paura, la ghiandola pineale induce movimenti che causano una reazione di fuga o un aumento della frequenza cardiaca.

In breve, Cartesio attribuisce agli spiriti animali il ruolo di mediatori tra la mente (situata nella ghiandola pineale) e il corpo, facilitando la comunicazione e influenzando le risposte del corpo alle percezioni sensoriali e alle emozioni.


Guida alla Comprensione


1) Quale importante funzione svolge, secondo Cartesio, la ghiandola pineale nel rapporto animacorpo?
Secondo Cartesio, la ghiandola pineale svolge un'importante funzione nel rapporto anima-corpo. Essa è considerata la sede principale dell'anima, dalla quale si irradia verso tutto il corpo attraverso gli spiriti, i nervi e anche il sangue. Questa ghiandola è coinvolta nel processo mediante il quale l'anima e il corpo interagiscono. Essa può essere mossa dagli spiriti, che sono veicoli delle percezioni sensoriali, così come può essere mossa direttamente dall'anima stessa. Inoltre, la ghiandola pineale agisce come un punto di convergenza per le impressioni sensoriali provenienti dal mondo esterno: le immagini visive, ad esempio, si uniscono in questa ghiandola prima di essere percepite dall'anima. Infine, le passioni dell'anima, come la paura o l'ardimento, sono strettamente legate al funzionamento di questa ghiandola, che reagisce agli stimoli del corpo e dell'anima, influenzando così il comportamento e le percezioni dell'individuo.

2) In che cosa differiscono le passioni dalle volizioni? Rispondi pensando alla differenza tra passività e attività dell'anima.
Le passioni e le volizioni differiscono principalmente per il grado di attività o passività dell'anima. Le volizioni rappresentano l'attività dell'anima, in quanto sono azioni deliberate e consapevoli generate direttamente dall'anima stessa. In altre parole, le volizioni sono scelte coscienti e intenzionali dell'individuo.

D'altra parte, le passioni sono più passive e reattive. Esse sono percezioni, sentimenti o emozioni dell'anima che sono causate da movimenti degli spiriti e altre influenze corporee. Le passioni sono ricevute dall'anima senza un diretto coinvolgimento della sua volontà consapevole. Quindi, mentre le volizioni sono attive e controllate dall'anima, le passioni sono più passive e influenzate da fattori corporei e esterni.

In sintesi, la differenza tra passioni e volizioni riflette la distinzione tra l'attività e la passività dell'anima: le volizioni rappresentano l'attività e la volontà consapevole dell'anima, mentre le passioni sono percezioni o emozioni passive che l'anima subisce in risposta a stimoli esterni o interni.

3) Ricostruisci i processi che vanno dalle impressioni sensibili alle azioni, attraverso le passioni e le determinazioni della volontà, tenendo conto delle differenze di carattere tra gli uomini.
Dal testo fornito emerge un'analisi dettagliata dei processi che vanno dalle impressioni sensibili fino alle azioni, passando per le passioni e le determinazioni della volontà. Ecco una ricostruzione di questi processi:

Impressioni Sensibili: Quando un individuo percepisce stimoli esterni tramite i sensi, come la vista di un animale che si avvicina, ciò provoca la formazione di immagini nel cervello attraverso i nervi ottici.
Formazione delle Immagini nella Ghiandola Pineale: Le immagini formate nel cervello si riflettono sulla superficie interna del cervello, dove si trovano le cavità contenenti gli spiriti. Queste immagini vengono trasmesse alla ghiandola pineale, dove si combinano in un'unica immagine.
Eccitazione delle Passioni: La natura dell'immagine, se strana o spaventosa, può eccitare diverse passioni nell'anima, come il timore o il coraggio, a seconda delle esperienze passate e del temperamento individuale.
Connessione tra Passioni e Corpo: Le passioni influenzano il corpo tramite il cervello e gli spiriti. Ad esempio, la passione del timore può provocare cambiamenti nel corpo, come la reazione di fuga o il battito accelerato del cuore.
Effetto delle Passioni sulla Volontà: Le passioni inducono e predispongono l'anima a volere le azioni correlate. Ad esempio, il timore induce il desiderio di fuggire, mentre il coraggio induce il desiderio di combattere.
Potere della Volontà: La volontà è libera e può influenzare il corpo solo indirettamente attraverso la ghiandola pineale e le passioni. Le azioni della volontà determinano i movimenti della ghiandola pineale, che a sua volta influenzano le azioni del corpo.

Le differenze di carattere tra gli individui influenzano la percezione delle impressioni sensibili e la risposta alle passioni. Ad esempio, un individuo con un temperamento più timido potrebbe reagire più intensamente alla percezione di un pericolo, mentre un individuo più coraggioso potrebbe essere meno influenzato dalle stesse circostanze.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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