Condorcet - Il perfezionamento della specie umana
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione
Introduzione
Attraverso l'analisi dello sviluppo intellettuale, morale e civico dell'umanità, il matematico e filosofo Condorcet si convince dell'avvento di una nuova era caratterizzata dalla "perfettibilità illimitata del genere umano". In questo contesto, nei suoi ultimi anni, Condorcet pianifica di redigere un'opera che raccolga la storia dei progressi umani sino ai suoi giorni (rappresentati nelle "prime nove epoche") e che proietti uno sguardo verso il futuro (nella "decima epoca"), delineando i principali dilemmi ancora irrisolti. Questi ultimi dovrebbero essere affrontati da una "arte sociale" che sfrutti gli strumenti della matematica e dell'analisi probabilistica. Tale opera, tuttavia, resta incompiuta a causa della necessità per Condorcet di vivere nascosto, seguita dall'arresto e dalla morte in prigione. Del suo progetto sopravvivono diversi frammenti analitici e uno schema complessivo, pubblicato postumo a Parigi nel 1795 sotto il titolo "Sbozzo di un quadro storico dei progressi dello spirito umano". Da questo Sbozzo, presentiamo due passaggi. Il primo è estratto dalle pagine introduttive, dove Condorcet discute l'analisi dell'uomo come entità sensibile e spiega l'obiettivo dell'opera: tracciare i progressi dell'umanità per dimostrare l'inesistenza di limiti alla sua capacità di perfezionamento. Il secondo passaggio, tratto dall'ultimo capitolo dedicato alla "decima epoca", espone chiaramente i tre obiettivi che l'arte sociale dovrebbe perseguire per promuovere il progresso umano: la fine delle disuguaglianze tra le nazioni e la cessazione del colonialismo europeo, l'estensione dei diritti umani a tutti i popoli; l'avanzamento dell'uguaglianza tra i cittadini all'interno dei singoli stati, colmando il divario tra i diritti nominali e quelli effettivamente garantiti; l'eliminazione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo delle capacità umane.
Lettura
L'uomo nasce con la facoltà di ricevere sensazioni; di percepire e distinguere in quelle che riceve le sensazioni semplici di cui esse sono composte, di ritenerle, di riconoscerle, di combinarle, di conservare o di richiamare nella sua memoria, di paragonare tra di loro queste combinazioni, di cogliere ciò che esse hanno di comune e ciò che le distingue, di attribuire dei segni a tutti questi oggetti, per riconoscerli meglio, e facilitarsene nuove combinazioni.
Questa facoltà si sviluppa in lui grazie all'azione delle cose esterne, vale a dire, grazie alla presenza di certe sensazioni composte, la cui costanza, sia nell'identità del loro insieme, sia nelle leggi dei loro cambiamenti, è indipendente da lui. Egli l'esercita parimenti grazie alla comunicazione con individui simili a lui; infine, grazie a mezzi artificiali, che gli uomini sono giunti ad inventare dopo il primo sviluppo di questa stessa facoltà.
Le sensazioni sono accompagnate da piacere e da dolore; l'uomo ha parimenti la facoltà di trasformare queste impressioni momentanee in sentimenti durevoli, dolci o sgradevoli; di provare questi sentimenti alla vista o al ricordo dei piaceri o dei dolori degli altri esseri sensibili. Infine, da questa facoltà unita a quella di formare e di combinare delle idee, nascono, tra lui ed i suoi simili, delle relazioni di interesse e di dovere, alle quali la natura stessa ha voluto legare la parte più preziosa della nostra felicità e il più doloroso dei nostri mali.
Se ci si limita a osservare, a conoscere i fatti generali e le leggi costanti che lo sviluppo di queste facoltà presenta, in ciò che vi è di comune ai diversi individui della specie umana, questa scienza porta il nome di metafisica.
Ma se si considera questo stesso sviluppo nei suoi risultati, relativamente alla massa degli individui che coesistono nello stesso tempo su uno spazio dato, e se lo si segue di generazione in generazione, esso presenta allora il quadro dei progressi dello spirito umano. Questo progresso è soggetto alle stesse leggi generali che si osservano nello sviluppo individuale delle nostre facoltà, poiché esso è il risultato di questo sviluppo, considerato nello stesso tempo in un grande numero di individui riuniti in società. Ma il risultato che ogni momento presenta dipende da quello che offrivano i momenti precedenti, e influisce su quello dei tempi che debbono seguire.
Questo quadro è dunque storico, poiché, assoggettato a perpetue variazioni, si forma grazie all'osservazione successiva delle società umane nelle differenti epoche che esse hanno percorse. Esso deve presentare l'ordine dei cambiamenti, esporre l'influsso che ogni istante esercita su quello che gli sottentra, e mostrare così, nelle modificazioni che la specie umana ha subìte, rinnovandosi senza posa attraverso l'immensità dei secoli, il cammino che essa ha seguito, i passi che ha fatti verso la verità o la felicità. Queste osservazioni su ciò che l'uomo è stato, su ciò che è oggi, condurranno poi ai mezzi per assicurare e accelerare i nuovi progressi che la sua natura gli permette di sperare ancora.
Tale è lo scopo dell'opera che ho intrapresa, e il cui risultato sarà di mostrare con il ragionamento e con i fatti, che non è stato posto nessun termine al perfezionamento delle facoltà umane, che la perfettibilità dell'uomo è realmente indefinita; che i progressi di questa perfettibilità, ormai indipendenti da ogni potenza che volesse arrestarli, non hanno altro termine se non la durata del globo dove la natura ci ha gettati.
Senza dubbio, questi progressi potranno seguire un cammino più o meno rapido, ma esso non sarà mai retrogrado, almeno fintantoché la terra occuperà lo stesso posto nel sistema dell'universo e fintantoché le leggi generali di questo sistema non produrranno su questo globo né uno sconvolgimento generale, né dei cambiamenti che non permettano più alla specie umana di conservarvi, di dispiegarvi le stesse facoltà, di trovarvi le stesse risorse. [...]
Se l'uomo può predire con sicurezza quasi totale i fenomeni di cui conosce le leggi, se, anche quando esse gli sono ignote, può, in base all'esperienza del passato, prevedere con grande probabilità gli avvenimenti dell'avvenire, perché si dovrebbe reputare impresa chimerica quella di tracciare con qualche verosimiglianza il quadro dei futuri destini della specie umana, in base ai risultati della sua storia?
Il solo fondamento di credenza nelle scienze naturali è questa idea, che le leggi generali, note e ignote, che regolano i fenomeni dell'universo, sono necessarie e costanti; e per quale ragione questo principio sarebbe meno vero per lo sviluppo delle facoltà intellettuali e morali dell'uomo che per le altre operazioni della natura?
Da ultimo poiché delle opinioni formate sull'esperienza del passato, su oggetti dello stesso ordine, sono la sola regola di condotta degli uomini più saggi, perché mai vieteremmo al filosofo di fondare le sue congetture su questa stessa base, sempre che non attribuisca loro una certezza superiore a quella che può nascere dal numero, dalla costanza, dall'esattezza delle osservazioni?
Le nostre speranze sullo stato futuro della specie umana possono ridursi a questi tre punti importanti: la distruzione della diseguaglianza tra le nazioni; i progressi dell'eguaglianza in seno ad uno stesso popolo, e da ultimo il reale perfezionamento dell'uomo. Devono tutte le nazioni avvicinarsi un giorno allo stato di civiltà cui sono giunti i popoli più illuminati, più liberi, più emancipati dai pregiudizi, quali i francesi e gli anglo-americani? Deve a poco a poco sparire quell'immensa distanza che separa questi popoli dall'asservimento delle nazioni soggette a re, dalla barbarie delle tribù africane, dall'ignoranza dei selvaggi?
Vi sono sul globo contrade la natura delle quali abbia condannato gli abitanti a non godere mai della libertà, a non esercitare mai la propria ragione?
Quella differenza di lumi, di mezzi o di ricchezze, osservata fino ad oggi presso tutti i popoli civili, tra le diverse classi che compongono ognuno di essi; quella diseguaglianza, che i primi progressi della società hanno aumentata, e per così dire prodotta, è inerente alla civiltà stessa, o alle imperfezioni attuali dell'arte sociale?
Deve continuamente indebolirsi per fare posto a quell'eguaglianza di fatto, fine ultimo dell'arte sociale che, diminuendo anche gli effetti della differenza naturale delle facoltà, non lascia più sussistere se non una diseguaglianza utile all'interesse di tutti, perché favorirà i progressi della civiltà, dell'istruzione e dell'industria, senza portar con sé né dipendenza, né umiliazione, né impoverimento?
In una parola, si avvicineranno gli uomini a quello stato, in cui tutti avranno i lumi necessari per condursi secondo la propria ragione nei comuni affari della vita, e mantenerla esente da pregiudizi, per conoscere bene i loro diritti ed esercitarli secondo la loro opinione e la loro coscienza; in cui tutti potranno, grazie allo sviluppo delle loro facoltà, ottenere mezzi sicuri per provvedere ai loro bisogni; in cui, infine, la stupidità e la miseria saranno soltanto accidenti, e non lo stato abituale di una parte della società?
Insomma, deve la specie umana migliorarsi, sia mercé nuove scoperte nelle scienze e nelle arti, e per una conseguenza necessaria, nei mezzi di benessere particolare e di prosperità comune; sia attraverso progressi nei principi di condotta e nella morale pratica; sia, infine, attraverso il perfezionamento delle facoltà intellettuali, morali e fisiche, che può del pari essere conseguenza o di quello degli strumenti che aumentano l'intensità o dirigono l'uso di queste facoltà, o anche di quello dell'organizzazione naturale?
Nel rispondere a queste tre domande troveremo nell'esperienza del passato, nell'osservazione dei progressi che le scienze, che la civiltà, hanno compiuto fin qui, nell'analisi del cammino dello spirito umano e dello sviluppo delle sue facoltà, i più forti motivi per credere che la natura non ha posto alcun termine alle nostre speranze.
Guida alla lettura
1) Da quali disposizioni deriva la capacità di progresso dell'uomo?
La capacità di progresso dell'uomo, secondo il testo di Condorcet, deriva principalmente dalle seguenti disposizioni:
Facoltà di ricevere e elaborare sensazioni: L'uomo nasce con la capacità di percepire sensazioni, distinguerle, conservarle nella memoria, riconoscerle e formare combinazioni complesse di queste. Queste capacità si sviluppano grazie all'interazione con l'ambiente esterno e la comunicazione con altri individui.
Capacità di trasformare impressioni momentanee in sentimenti durevoli: Oltre alla percezione sensoriale, l'uomo è capace di convertire le sensazioni immediate in sentimenti persistente che influenzano il suo comportamento e le sue relazioni sociali.
Sviluppo attraverso l'educazione e la società: Le facoltà umane si espandono non solo a livello individuale ma anche collettivamente, attraverso l'educazione e l'interazione sociale. La storia dello sviluppo umano, vista come un processo continuo di generazione in generazione, mostra che i progressi umani seguono leggi generali simili a quelle che regolano lo sviluppo individuale.
Capacità di anticipare e prevedere basata su leggi generali e osservazioni passate: Condorcet evidenzia che, proprio come nelle scienze naturali, le capacità intellettuali e morali umane si sviluppano seguendo leggi generali. L'uomo è capace di utilizzare la sua esperienza del passato per prevedere e influenzare i futuri sviluppi delle sue facoltà e della società.
Queste disposizioni fondamentali formano la base per il progresso umano continuo e indefinito, portando l'umanità verso una sempre maggiore perfezione delle sue capacità intellettuali, morali e fisiche.
2) Secondo Condorcet, lo studio delle facoltà dell'uomo può essere affrontato in due maniere: quali?
Secondo Condorcet, lo studio delle facoltà dell'uomo può essere affrontato in due modi principali:
Metafisica: Quando si limita all'osservazione dei fatti generali e delle leggi costanti che regolano lo sviluppo delle facoltà umane, considerando ciò che vi è di comune ai diversi individui della specie umana. Questo approccio si concentra sulle caratteristiche universali e le leggi generali che governano il comportamento e le capacità umane.
Storico: Quando si considera lo sviluppo di queste facoltà nei loro risultati pratici, osservando la massa degli individui che coesistono nel tempo su un determinato spazio e seguendo questo sviluppo di generazione in generazione. Questo approccio permette di vedere il quadro dei progressi dello spirito umano, mostrando l'evoluzione e le modifiche attraverso le epoche e l'influenza di ogni momento storico sui successivi.
Condorcet evidenzia come lo studio storico non sia solo una raccolta di dati, ma anche un modo per comprendere l'ordine dei cambiamenti e l'influenza reciproca tra eventi e sviluppi, sottolineando come il progresso umano sia soggetto alle leggi osservate nel comportamento individuale ma sia anche il risultato dell'interazione di molti individui in società.
3) Qual è il principio fondamentale delle scienze della natura che può essere utilizzato per lo studio dell'uomo?
Il principio fondamentale delle scienze della natura che può essere applicato allo studio dell'uomo, secondo il testo di Condorcet, è l'idea che le leggi generali, sia note che ignote, che regolano i fenomeni dell'universo sono necessarie e costanti. Condorcet suggerisce che non vi è alcuna ragione per cui questo principio non debba essere altrettanto valido per lo sviluppo delle facoltà intellettuali e morali dell'uomo, come lo è per le altre operazioni della natura. In sostanza, l'approccio scientifico basato sulla costanza e la necessità delle leggi naturali può essere esteso per comprendere anche l'evoluzione e il perfezionamento delle capacità umane.
4) Quali sono gli strumenti metodologici che il filosofo deve usare per fare previsioni sul futuro dell'umanità?
Il filosofo, per fare previsioni sul futuro dell'umanità secondo il testo di Condorcet, deve avvalersi principalmente degli strumenti metodologici seguenti:
Analisi storica: Il filosofo deve osservare i progressi dello spirito umano nel corso delle diverse generazioni e società. Questa osservazione cronologica dei cambiamenti storici permette di identificare le leggi generali dello sviluppo delle capacità umane.
Metafisica e scienze: Deve essere in grado di distinguere e comprendere le leggi generali, note e ignote, che governano lo sviluppo delle facoltà intellettuali e morali dell'uomo, così come i fenomeni naturali. Questo implica un'approfondita conoscenza delle leggi che regolano l'universo e che sono applicabili anche all'uomo.
Ragionamento basato sull'esperienza: Utilizzare l'esperienza del passato per fondare congetture sul futuro, assicurandosi di non attribuire a queste congetture una certezza superiore a quella derivante dalla costanza, dal numero e dall'esattezza delle osservazioni storiche.
Osservazione delle società: Deve esaminare l'impatto di ogni epoca storica sull'altra, identificando come i cambiamenti in un periodo influenzano i periodi successivi, e viceversa, in un ciclo continuo di azione e reazione.
Proiezione basata su leggi costanti: Condorcet sottolinea che, se l'uomo può prevedere fenomeni naturali conoscendone le leggi, similmente può fare previsioni su fenomeni sociali e umani basandosi su leggi costanti osservate nel passato.
Questi strumenti metodologici consentono al filosofo di tracciare un quadro dei possibili futuri destini della specie umana, basandosi su un approccio scientifico e razionale.
5) Quali sono le ragionevoli speranze di Condorcet?
Le speranze di Condorcet per il futuro della specie umana, come si evince dal testo, possono essere sintetizzate in tre punti principali:
La distruzione della disuguaglianza tra le nazioni: Condorcet spera in un futuro dove non esistano più le enormi disuguaglianze tra nazioni colonizzate e nazioni colonizzatrici, sperando che tutte le nazioni si avvicinino ai livelli di civiltà dei popoli più liberi e più emancipati dai pregiudizi, come quelli francesi e anglo-americani.
I progressi dell'eguaglianza tra i cittadini all'interno di singoli Stati: Egli auspica una riduzione delle distanze tra le diverse classi sociali, con l'obiettivo di una società in cui le disuguaglianze esistenti siano solo quelle utili a favorire il progresso collettivo, senza che queste comportino dipendenza, umiliazione o impoverimento.
Il reale perfezionamento dell'uomo: Condorcet immagina un miglioramento continuo delle capacità intellettuali, morali e fisiche degli esseri umani, attraverso nuove scoperte scientifiche e tecniche, nonché progressi nei principi di condotta e nella morale pratica. L'ultima speranza è che stupidità e miseria diventino eccezioni e non condizioni abituali.
In generale, Condorcet è ottimista riguardo alla capacità dell'umanità di superare i suoi limiti e le sue imperfezioni, progredendo verso uno stato di maggiore conoscenza, libertà e benessere collettivo.
Guida alla Comprensione
1) A quali risultati Condorcet si propone di giungere con lo studio combinato delle facoltà umane e della storia?
Condorcet si propone di dimostrare che non esiste alcun limite alla perfettibilità delle facoltà umane, suggerendo che la "perfettibilità dell'uomo è realmente indefinita". Egli intende mostrare, attraverso il ragionamento e l'osservazione dei fatti storici, che i progressi umani non sono soggetti a restrizioni imposte da potenze esterne e che l'unica possibile limitazione a questi progressi potrebbe essere la durata della vita sul pianeta Terra.
In particolare, Condorcet mira a utilizzare il suo studio per evidenziare come ogni epoca e generazione influenzi le successive, contribuendo a un progresso continuo e irreversibile verso verità e felicità maggiori. Questo processo storico, osservato e registrato, serve a formulare un quadro storico dei progressi dello spirito umano, che, secondo lui, deve essere interpretato come un cammino continuo e costantemente migliorativo dell'umanità.
2) Trasforma in affermazioni probabili e in prospettive di ricerca le domande cruciali che Condorcet si pone per prospettare un futuro migliore all'umanità.
Per trasformare in affermazioni probabili e in prospettive di ricerca le domande cruciali che Condorcet si pone, è importante riflettere su come egli immagina un futuro in cui si colmano le disuguaglianze e si promuove il perfezionamento umano. Ecco come possiamo riformulare le sue domande in affermazioni e possibili linee di indagine:
Affermazione probabile: Tutte le nazioni tenderanno ad avvicinarsi allo stato di civiltà raggiunto dai popoli più liberi e emancipati dai pregiudizi, come i francesi e gli anglo-americani.
Prospettiva di ricerca: Studiare le condizioni economiche, politiche e sociali che hanno permesso ai paesi più avanzati di raggiungere livelli elevati di civiltà, libertà e emancipazione dai pregiudizi, e analizzare come questi modelli possano essere adattati e implementati in contesti diversi.
Affermazione probabile: La disuguaglianza osservata tra le diverse classi sociali nei paesi civili non è inerente alla civiltà stessa, ma è legata alle imperfezioni attuali dell’arte sociale.
Prospettiva di ricerca: Indagare le strutture sociali, economiche e politiche che perpetuano le disuguaglianze e sviluppare strategie per riformare tali strutture in modo da promuovere una maggiore eguaglianza.
Affermazione probabile: L'umanità continuerà a migliorare attraverso nuove scoperte nelle scienze e nelle arti, miglioramenti nei principi di condotta e nella morale pratica, e il perfezionamento delle facoltà intellettuali, morali e fisiche.
Prospettiva di ricerca: Esaminare i fattori che stimolano l'innovazione scientifica e artistica, l'evoluzione delle norme morali e etiche, e l'incremento delle capacità umane, al fine di identificare come tali progressi possano essere accelerati e resi accessibili a un maggior numero di persone.
Queste affermazioni e linee di indagine riflettono l'ottimismo di Condorcet riguardo alla capacità dell'umanità di superare i propri limiti e di progredire indefinitamente, nonostante gli ostacoli e le sfide. Utilizzare queste prospettive come base per ulteriori ricerche potrebbe contribuire a guidare lo sviluppo di politiche e interventi che mirano a realizzare il potenziale umano per un futuro migliore.
Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori