György Lukács - Il fondamento della coscienza di classe
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione
Introduzione
In un estratto del saggio centrale di "Storia e coscienza di classe", Lukács esplora la possibilità di superare la «reificazione» – quel fenomeno per cui il proletario percepisce il prodotto del proprio lavoro come qualcosa di estraneo – caratteristica della società capitalista. Per raggiungere questo obiettivo, il proletariato deve diventare consapevole delle contraddizioni che il sistema di produzione capitalista genera costantemente nel suo sviluppo. Deve inoltre concepire ogni azione di rottura dell'ordine basato sulla reificazione come parte di un processo volto a sviluppare una società non alienata. Dato che il pensiero del proletariato è intrinsecamente orientato alla praxis, con l'obiettivo di trasformare la società esistente, l'efficacia di questa pratica politica sarà valutata in base alla quantità di coscienza di classe che i lavoratori riusciranno ad acquisire attraverso di essa. La pratica rivoluzionaria sarà tanto più efficace quanto più accrescerà la loro capacità di comprendere la logica contraddittoria del processo storico in corso.
Lettura
Se la reificazione è dunque la realtà necessaria immediata per ogni uomo che vive nel capitalismo, il suo superamento non può assumere altra forma che quella di una tendenza ininterrotta, sempre rinnovata, ad infrangere praticamente la struttura reificata dell'esistenza, riferendosi in modo concreto alle contraddizioni concretamente emergenti dello sviluppo complessivo ed attraverso una presa di coscienza del loro senso immanente in rapporto a questo sviluppo.
In proposito va osservato quanto segue: in primo luogo che questa rottura è possibile soltanto come presa di coscienza delle contraddizioni immanenti del processo stesso. Soltanto se la coscienza del proletariato è in grado di mostrare quel passo al quale tende oggettivamente la dialettica dello sviluppo, senza poterlo compiere in forza della propria dinamica, la coscienza del proletariato arriva al punto di trasformarsi in coscienza del processo stesso: il proletariato si presenta allora come soggetto-oggetto identico della storia e la sua praxis è una praxis di modificazione della realtà.
Se il proletariato non può compiere questo passo, la contraddizione resta irrisolta ed il meccanismo dialettico dello sviluppo la riproduce con accresciuta intensità, in una forma modificata, ad una potenza più elevata. In ciò consiste la necessità oggettiva del processo di sviluppo.
L'azione del proletariato può quindi essere sempre soltanto l'esecuzione pratico-concreta del prossimo passo dello sviluppo. Che questo passo abbia un carattere «decisivo» oppure solo «episodico», dipende dalle circostanze concrete, ed è cosa che qui, dove ci occupiamo della conoscenza della struttura, non ha un'importanza determinante: in ogni caso si tratta di un ininterrotto processo di simili momenti di rottura.
In secondo luogo, da tutto ciò deriva inevitabilmente che il rapporto con la totalità non richiede, per trovare espressione, che nei movimenti e negli oggetti dell'azione venga coscientemente introdotta la sua pienezza contenutistico-estensiva. Ciò che importa è l'intenzione diretta alla totalità: che l'azione soddisfi, nella totalità del processo, la funzione che abbiamo in precedenza descritta.
Certo, con il crescere della socializzazione capitalistica della società, diventa sempre più possibile ed anche necessario inserire nella totalità contenutistica ogni singolo evento anche dal punto di vista dei suoi contenuti. (L'economia mondiale e la politica mondiale sono oggi forme di esistenza molto più immediate di quanto lo fossero ai tempi di Marx). Tuttavia, ciò non contraddice affatto quanto abbiamo sostenuto, e cioè che il momento decisivo dell'azione può anche essere orientato verso un elemento apparentemente irrilevante. Si afferma qui praticamente il fatto che, nella totalità dialettica, i momenti particolari hanno in sé la struttura dell'intero.
Ciò ha trovato espressione teorica nella possibilità di sviluppare la conoscenza dell'intera società borghese, in certo modo, dalla struttura di merce; questa stessa situazione strutturale si rivela ora nel fatto che, sul piano della praxis, dalla decisione presa in una occasione apparentemente irrilevante può dipendere il destino di un intero gruppo.
Perciò, in terzo luogo, nella valutazione della giustezza o dell'erroneità di un determinato passo, ciò che importa è la funzionalità di questa giustezza o erroneità in rapporto allo sviluppo complessivo. In quanto pensiero diretto alla praxis il pensiero proletario è fortemente pragmatico. «The proof of the pudding is in the eating» (la prova del pudding consiste nel mangiarlo), dice Engels, esprimendo così in forma drasticamente popolare l'essenza delle due tesi di Marx su Feuerbach: «La questione se al pensiero umano spetti una verità oggettiva, non è una questione della teoria, ma una questione pratica. Nella praxis, l'uomo deve dimostrare la verità, cioè la realtà ed il potere, l'essere al di qua del suo pensiero. La contesa sulla realtà o irrealtà di un pensiero che si isola dalla praxis è una questione puramente scolastica».
Questo pudding è tuttavia il costituirsi del proletariato in classe: il realizzarsi pratico della coscienza di classe. Appare così in forma concreta il punto di vista secondo il quale il proletariato è il soggetto-oggetto identico del processo storico, cioè il soggetto che, per primo nel corso della storia, sia oggettivamente capace di un'adeguata coscienza sociale. Appare cioè che la soluzione oggettivamente sociale delle contraddizioni in cui trova espressione l'antagonismo del meccanismo dello sviluppo, è praticamente possibile solo quando essa si presenta come un nuovo grado di coscienza che il proletariato ha acquisito attraverso la praxis. La giustezza o l'erroneità funzionale dell'azione ha quindi il suo criterio ultimo nello sviluppo della coscienza proletaria di classe.
Guida alla lettura
1) Come è possibile superare, secondo Lukács la «reificazione»?
Secondo Lukács, la «reificazione» può essere superata attraverso una presa di coscienza da parte del proletariato delle contraddizioni immanenti al processo di sviluppo capitalista. Questo richiede che il proletariato riconosca e comprenda la logica contraddittoria dello sviluppo storico e agisca per rompere la struttura reificata dell'esistenza. La rottura della reificazione avviene attraverso un'azione pratica che si riferisce concretamente alle contraddizioni emergenti e che mira a sviluppare una società non alienata.
In particolare, Lukács sottolinea che il proletariato deve trasformarsi nel soggetto-oggetto identico della storia, il che significa che deve acquisire una coscienza sociale adeguata e pratica. La pratica rivoluzionaria deve quindi essere misurata sulla quantità di coscienza di classe che i lavoratori acquisiscono attraverso essa. La giustezza o l'erroneità funzionale dell'azione proletaria trova il suo criterio ultimo nello sviluppo della coscienza proletaria di classe, rendendo possibile la soluzione delle contraddizioni sociali attraverso un nuovo grado di coscienza acquisito tramite la praxis.
2) Definisci il concetto di «coscienza di classe».
Nel contesto del brano, il concetto di «coscienza di classe» si riferisce alla consapevolezza che il proletariato deve acquisire riguardo alle contraddizioni intrinseche del sistema capitalistico e al processo di sviluppo storico. Questa coscienza implica la comprensione che il modo di produzione capitalista genera continuamente contraddizioni e che il superamento della reificazione – il processo che porta il proletario a vedere il prodotto del proprio lavoro come una cosa estranea – è possibile solo attraverso un'azione rivoluzionaria consapevole. Tale azione deve essere orientata alla trasformazione della società in modo che non sia più alienata.
La coscienza di classe permette al proletariato di trasformarsi nel soggetto-oggetto identico della storia, capace di una comprensione adeguata delle dinamiche sociali e di influenzarle attraverso la propria praxis. In altre parole, la coscienza di classe è la capacità del proletariato di comprendere e agire sulla base delle contraddizioni del capitalismo, con l'obiettivo di modificarne la realtà e portare avanti lo sviluppo storico in modo consapevole e rivoluzionario. La validità della pratica politica proletaria è misurata dall'aumento della coscienza di classe che essa riesce a produrre tra i lavoratori.
3) A che cosa corrisponde sul piano della praxis il rapporto dialettico tra la totalità e i suoi singoli momenti?
Sul piano della praxis, il rapporto dialettico tra la totalità e i suoi singoli momenti corrisponde al fatto che i momenti particolari, anche se apparentemente irrilevanti, hanno in sé la struttura dell'intero. Questo significa che ogni singolo evento o decisione può avere un impatto significativo sullo sviluppo complessivo del processo storico. La giustezza o l'erroneità di un determinato passo viene valutata in relazione alla sua funzionalità rispetto allo sviluppo complessivo, e ciò che conta è l'intenzione diretta alla totalità, ossia che l'azione soddisfi la funzione descritta nel contesto del processo totale.
4) Che cosa significa che la praxis è il banco di prova del pensiero?
Nel testo, si afferma che "la prova del pudding consiste nel mangiarlo" e si cita Engels, il quale sottolinea che la verità del pensiero umano non è una questione teorica, ma pratica. Questo significa che la validità del pensiero deve essere dimostrata nella praxis, cioè nelle azioni concrete. In altre parole, la praxis è il banco di prova del pensiero perché è attraverso le azioni pratiche che si dimostra la verità, la realtà e l'efficacia del pensiero. La questione della verità di un pensiero isolato dalla praxis è considerata una questione puramente teorica e scolastica. Pertanto, il pensiero proletario, diretto alla praxis, è fortemente pragmatico: la giustezza o l'erroneità di un'azione deve essere valutata in relazione alla sua funzionalità nello sviluppo complessivo della coscienza proletaria di classe.
Guida alla Comprensione
1) Spiega l'importanza del nesso tra teoria e prassi in vista della trasformazione della realtà da parte del proletariato.
L'importanza del nesso tra teoria e prassi nel contesto della trasformazione della realtà da parte del proletariato, come delineato nel testo di Lukács, risiede principalmente nella capacità del proletariato di superare la reificazione e acquisire una coscienza di classe adeguata.
La reificazione è il processo per cui il proletariato percepisce il prodotto del proprio lavoro come qualcosa di estraneo. Per superare questa condizione, il proletariato deve comprendere le contraddizioni interne al capitalismo e usare questa comprensione per agire concretamente verso una società non alienata. Questo nesso tra teoria (comprensione delle contraddizioni) e prassi (azione concreta) è cruciale, perché la trasformazione della società capitalista in una società non alienata richiede che ogni azione del proletariato sia orientata verso la comprensione e la risoluzione delle contraddizioni dello sviluppo storico.
Lukács sottolinea che la coscienza del proletariato deve diventare una coscienza del processo storico stesso, rendendo il proletariato il soggetto-oggetto della storia. In altre parole, il proletariato deve trasformarsi da semplice vittima del processo storico in agente attivo che comprende e influenza questo processo. L'azione rivoluzionaria del proletariato diventa così tanto più efficace quanto più aumenta la sua capacità di comprendere la logica contraddittoria dello sviluppo storico.
Inoltre, la teoria deve guidare la prassi per garantire che ogni passo compiuto dal proletariato sia funzionale allo sviluppo complessivo della società. Lukács afferma che la validità della prassi politica proletaria si misura dalla quantità di coscienza di classe acquisita attraverso essa. La trasformazione della realtà non avviene solo attraverso azioni isolate, ma attraverso un processo continuo in cui ogni azione, anche quella apparentemente irrilevante, ha un impatto sulla totalità del processo storico.
Infine, il nesso tra teoria e prassi si concretizza nel fatto che la corretta comprensione teorica delle contraddizioni del capitalismo porta a una prassi efficace, e questa prassi, a sua volta, permette al proletariato di sviluppare una coscienza di classe più profonda e adeguata. La prassi rivoluzionaria non è solo un'azione ma un processo di acquisizione di coscienza e di trasformazione della realtà basato sulla comprensione delle dinamiche storiche e sociali.
2) Spiega perché la prova della validità di un'azione sta nella sua funzionalità all'insieme del movimento.
La validità di un'azione, secondo il testo di Lukács, sta nella sua funzionalità all'insieme del movimento per diversi motivi:
Rapporto con la Totalità: L'azione del proletariato deve essere orientata verso la totalità del processo storico e sociale. Non è necessario che ogni azione introduca coscientemente la sua pienezza contenutistico-estensiva, ma deve soddisfare la funzione complessiva all'interno del processo di sviluppo. L'intenzione dell'azione deve essere diretta alla totalità, e il suo valore si misura in base a quanto essa contribuisce alla funzione descritta.
Funzionalità nello Sviluppo Complessivo: La giustezza o erroneità di un'azione si valuta in termini di funzionalità rispetto allo sviluppo complessivo. In quanto pensiero diretto alla praxis, il pensiero proletario è pragmatico. Come citato da Engels, "La prova del pudding consiste nel mangiarlo," il che significa che la verità e la validità di un'azione si dimostrano nella sua efficacia pratica e nei suoi risultati concreti. La verità del pensiero proletario si manifesta nella praxis, che deve dimostrare la realtà e il potere del pensiero stesso.
Crescita della Coscienza di Classe: Il processo storico vede il proletariato come soggetto-oggetto identico, capace di una coscienza sociale adeguata. La soluzione delle contraddizioni sociali e la realizzazione dell'azione rivoluzionaria sono possibili solo quando queste si manifestano come un nuovo grado di coscienza acquisita dal proletariato tramite la praxis. Quindi, l'azione è tanto più valida quanto più contribuisce allo sviluppo della coscienza di classe proletaria.
In sintesi, la prova della validità di un'azione risiede nella sua capacità di contribuire alla totalità del movimento rivoluzionario, di dimostrarsi funzionale allo sviluppo complessivo della società, e di accrescere la coscienza di classe del proletariato.
3) Spiega perché ciò che salda il movimento è la coscienza di classe.
Secondo Lukács, ciò che salda il movimento è la coscienza di classe perché è attraverso questa consapevolezza che il proletariato può comprendere le contraddizioni immanenti del processo storico in atto. La coscienza di classe permette al proletariato di agire come soggetto-oggetto identico della storia, in grado di trasformare attivamente la realtà sociale. In altre parole, è la consapevolezza della propria condizione di classe e delle contraddizioni del sistema capitalistico che guida l'azione rivoluzionaria del proletariato verso la trasformazione della società.
4) In che senso Lukács definisce il proletariato «il soggetto-oggetto identico del processo storico»? Per rispondere, rileggi il documento riflettendo sul punto in cui si allude all'incapacità del processo di muoversi automaticamente verso la soluzione delle sue contraddizioni.
Lukács definisce il proletariato come il "soggetto-oggetto identico del processo storico" nel senso che il proletariato, nella sua azione pratica e nella sua presa di coscienza delle contraddizioni del processo stesso, diventa sia il soggetto che agisce all'interno della storia, sia l'oggetto su cui agisce la storia stessa. Questo concetto implica che il proletariato, attraverso la sua praxis, non solo è coinvolto attivamente nel processo storico ma diventa anche il mezzo attraverso cui il processo stesso può essere portato avanti verso una soluzione delle sue contraddizioni. Lukács sottolinea che il processo non può muoversi automaticamente verso la soluzione delle sue contraddizioni; piuttosto, questa soluzione dipende dalla capacità del proletariato di acquisire una coscienza di classe e agire di conseguenza. Pertanto, il proletariato diventa il soggetto-oggetto identico del processo storico poiché la sua azione pratica e la sua coscienza di classe sono fondamentali per il progresso e la risoluzione delle contraddizioni storiche.
Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori