Gilles Deleuze - Nietzsche contro la dialettica


Immagine Gilles Deleuze
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


In questo passaggio tratto dal libro che Deleuze ha dedicato a Nietzsche nel 1962, il filosofo francese interpreta Nietzsche come un pensatore che celebra gioiosamente la pluralità e la differenza delle forze, opponendosi alla visione dialettica che tende a ridurre i processi storici e naturali a un'unica unità. Mentre i filosofi dialettici vedono il negativo come l'elemento fondamentale del divenire, un principio che si aliena per poi ritornare a sé stesso riappropriandosi delle forze da cui si era separato in un'unità superiore, per Nietzsche e Deleuze la vita è affermazione, un godimento della positiva molteplicità delle differenze.


Lettura


Nietzsche è «dialettico»? Una relazione anche essenziale tra due termini non basta a costituire una dialettica: dipende tutto dal ruolo del negativo nella relazione. Nietzsche dice, sì, che la forza ha per oggetto un'altra forza. Ma, appunto, è con altre forze che la forza entra in relazione. È con un'altra specie di vita che entra in lotta la vita. Il pluralismo, talvolta, assume apparenze dialettiche; ne è, nondimeno, il più fiero nemico, il solo irriducibile nemico. Per questo dobbiamo prendere sul serio il carattere risolutamente antidialettico della filosofia di Nietzsche.

Si è detto che Nietzsche non conoscesse bene Hegel. Nel senso in cui non si conosce bene il proprio avversario. Noi crediamo al contrario che il movimento hegeliano, le diverse correnti hegeliane gli fossero familiari; al pari di Marx, ne fece la propria testa di turco. Se non si scopre contro chi è diretta, la filosofia di Nietzsche nel suo complesso resta astratta e poco comprensibile. Ora la domanda «contro chi?» richiama diverse risposte. Tra queste una, particolarmente importante, è che il superuomo sta in contrasto con la concezione dialettica dell'uomo, e la trasvalutazione con la dialettica dell'appropriazione e della soppressione dell'alienazione. Un antihegelismo aggressivo percorre tutta l'opera di Nietzsche. Possiamo seguirlo a partire dalla teoria delle forze.

II rapporto essenziale di una forza con l'altra non è mai inteso da Nietzsche come un elemento negativo nell'essenza. Nel suo rapporto con l'altra, la forza che si fa obbedire non nega l'altra o ciò che essa non è, bensì afferma la propria differenza e ne gioisce. Il negativo non è presente nell'essenza come ciò da cui l'essenza ricava la propria attività: esso, al contrario, risulta da questa attività, dall'esistenza di una forza attiva e dall'affermazione della sua differenza. Il negativo è un prodotto dell'esistenza stessa: l'aggressività indissolubilmente legata ad una esistenza attiva, l'aggressività di una affermazione. Quanto al concetto negativo (ossia la negazione in quanto concetto) esso «non è altro che una pallida immagine antagonistica, sorta tardivamente rispetto al concetto fondamentale tutto pervaso di vita e di passione».

All'elemento speculativo della negazione, dell'opposizione o della contraddizione, Nietzsche sostituisce l'elemento pratico della differenza: oggetto d'affermazione e di godimento. In questo senso si può parlare di un empirismo nietzscheano. La domanda così frequente in Nietzsche, che cosa voglia una volontà, che cosa voglia questi o quegli, non deve essere intesa come ricerca di uno scopo, di un motivo o di un oggetto da attribuire a questa volontà. Quello che una volontà vuole, è affermare la propria differenza. Nel suo rapporto essenziale con l'altra, una volontà fa della propria differenza un oggetto di affermazione. «Il piacere di sapersi diversa», il godimento della differenza: ecco l'elemento concettuale nuovo, aggressivo ed aereo, che l'empirismo sostituisce alle grevi nozioni della dialettica e soprattutto a quello che il dialettico chiama lavoro del negativo.

Dire che la dialettica è un lavoro e l'empirismo un godimento, è già caratterizzarli a sufficienza. E chi ci dice che vi sia più pensiero nel lavoro che nel godimento? La differenza è l'oggetto di un'affermazione pratica inseparabile dall'essenza e costitutiva dell'esistenza. Il «sì» di Nietzsche si oppone al «no» della dialettica; l'affermazione alla negazione dialettica; la differenza alla contraddizione dialettica; la gioia, il godimento al lavoro dialettico; la leggerezza, la danza alla pesantezza dialettica; la bella irresponsabilità alle responsabilità dialettiche. Il sentimento empirico della differenza, insomma la gerarchia: ecco il principale motore del concetto, più efficace e più profondo di qualsiasi teoria della contraddizione.


Guida alla lettura


1) Perché Deleuze nega che si possa parlare di dialettica per la filosofia di Nietzsche?
Deleuze nega che si possa parlare di dialettica per la filosofia di Nietzsche perché ritiene che Nietzsche sostituisca l'elemento speculativo della negazione, dell'opposizione e della contraddizione con l'elemento pratico della differenza e dell'affermazione. Secondo Deleuze, Nietzsche enfatizza il godimento della molteplicità positiva delle differenze e la gioia nell'affermazione della propria individualità e differenza rispetto alla negazione e alla contraddizione dialettica. Nietzsche concepisce la vita come un'incessante affermazione e celebrazione delle forze vitali, in contrasto con l'approccio dialettico che vede il negativo come essenziale nel processo di divenire.

2) A quali concetti hegeliani si oppongono «superuomo» e «trasvalutazione»?
Il "superuomo" e la "trasvalutazione dei valori" si oppongono principalmente alla concezione hegeliana dell'uomo come sintesi dialettica di tesi e antitesi. Hegel sosteneva un processo dialettico in cui le contraddizioni sono risolte e superate in una sintesi superiore. Nietzsche, al contrario, promuove il superuomo come una figura che trascende e rifiuta questo processo dialettico, cercando invece un'autoaffermazione indipendente e una trasformazione radicale dei valori culturali, eliminando l'idea di una sintesi armoniosa e favorendo un approccio più fluido e individualista.

3) Che cosa vuole la volontà?
Secondo il testo, Nietzsche sostiene che ciò che una volontà vuole è affermare la propria differenza. Nel suo rapporto con un'altra volontà, essa fa della sua differenza un oggetto di affermazione e di godimento. Quindi, ciò che la volontà vuole, secondo Nietzsche, è il "piacere di sapersi diversa", il godimento della propria differenza.

4) Riassumi in una tabella a due colonne le antitesi che Deleuze traccia in conclusione.
Ecco una tabella riassuntiva delle antitesi tracciate da Deleuze in conclusione, basandomi sul testo:
Dialettica Empirismo Nietzscheano
Lavoro del negativo Godimento della differenza
Negazione Affermazione della propria differenza
Contraddizione Differenza
Pesantezza dialettica Leggerezza, danza
Responsabilità dialettiche Bella irresponsabilità
Questo riassunto evidenzia le opposizioni che Deleuze traccia tra il pensiero dialettico e l'approccio empirico nietzscheano, enfatizzando l'affermazione della differenza e il godimento come principi fondamentali nell'empirismo nietzscheano, contrapposti al lavoro del negativo e alla contraddizione dialettica della filosofia tradizionale.


Guida alla Comprensione


1) Che cosa intende Deleuze per negazione dialettica?
Deleuze, nel testo, interpreta la negazione dialettica come un processo fondato sull'opposizione e sulla contraddizione, centrale nei pensatori dialettici come Hegel e Marx. Questa negazione implica un movimento in cui il negativo è essenziale nel divenire storico e naturale, dove le forze si alienano reciprocamente per poi ritornare in una sintesi superiore. Deleuze contrasta questo approccio con la filosofia di Nietzsche, che invece esalta l'affermazione della differenza e della molteplicità delle forze senza ridurle ad un processo unitario dialettico.

2) Perché si può parlare di un empirismo nietzscheano?
Si può parlare di un empirismo nietzscheano perché Nietzsche sostituisce l'elemento speculativo della negazione, dell'opposizione o della contraddizione con l'elemento pratico della differenza, che diventa oggetto di affermazione e di godimento. Nel testo si evidenzia che Nietzsche enfatizza il piacere e il godimento della diversità e della differenza come parte essenziale dell'esistenza. Egli contrasta questo approccio con la dialettica che, secondo lui, si concentra sul lavoro del negativo e sulla contraddizione, mentre l'empirismo nietzscheano si focalizza sul godimento e sull'attività positiva di affermazione della propria individualità e differenza.

3) Perché Deleuze rifiuta il concetto di alienazione?
Deleuze rifiuta il concetto di alienazione perché, secondo lui, Nietzsche sostituisce l’elemento speculativo della negazione, dell’opposizione o della contraddizione con l’elemento pratico della differenza. Mentre per la dialettica hegeliana il negativo e l’alienazione sono centrali nei processi di sviluppo e riappropriazione, Nietzsche e Deleuze vedono la vita come un’affermazione gioiosa della molteplicità delle differenze. La volontà, per Nietzsche, non cerca di superare un’alienazione, ma afferma la propria differenza e ne trae godimento. La filosofia di Nietzsche si oppone quindi all’idea di alienazione dialettica e si fonda sull’affermazione della differenza e sull’empirismo, che privilegia il godimento e la leggerezza rispetto al lavoro e alla pesantezza della dialettica.

4) Riassumi il significato che ha in questo testo la nozione di differenza.
Nel testo, la nozione di differenza ha un ruolo centrale e viene contrapposta alla dialettica hegeliana. La differenza, per Nietzsche e Deleuze, non è vista come un elemento negativo o contraddittorio, ma come qualcosa di positivo e affermativo.

Ecco i punti chiave sul significato della differenza nel testo:

Affermativa e Gioiosa: La forza che si impone non nega l'altra forza, ma afferma la propria differenza e ne gioisce. La differenza è quindi un elemento positivo che deriva dall'attività stessa delle forze.
Prodotto dell'Esistenza: Il negativo è considerato un prodotto dell'esistenza attiva, derivante dall'affermazione della propria differenza. L'aggressività è vista come parte integrante di questa affermazione.
Empirismo Nietzscheano: Nietzsche sostituisce l'elemento speculativo della negazione con l'elemento pratico della differenza, che è oggetto di affermazione e godimento. Questo approccio è descritto come un empirismo nietzscheano.
Volontà e Differenza: La volontà di una forza è quella di affermare la propria differenza. La domanda su cosa voglia una volontà si traduce nella volontà di affermare la propria differenza e di godere di essa.
Contrapposizione alla Dialettica: La differenza viene contrapposta alla contraddizione dialettica. La filosofia di Nietzsche si oppone alla dialettica hegeliana attraverso l'affermazione della differenza, la gioia e il godimento, la leggerezza e la danza, e una gerarchia che è vista come più profonda ed efficace rispetto alla teoria della contraddizione.

In sintesi, nel testo la nozione di differenza è presentata come un principio affermativo, positivo e vitale, che si oppone alla negazione e alla contraddizione dialettica, caratterizzando la filosofia di Nietzsche come risolutamente antidialettica.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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