James Clerk Maxwell - Le basi della termodinamica
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione
Introduzione
Riportiamo di seguito due brani di Maxwell che illustrano le fondamenta concettuali della termodinamica. Il primo estratto proviene dalla prefazione di "Teoria del calore" (1871), un'opera divulgativa destinata ad artigiani e studenti delle scuole pubbliche. In questo passaggio, Maxwell definisce le tappe che hanno condotto alla nascita della termodinamica e descrive il suo metodo di ricerca: 1) traduzione quantitativa dei fenomeni studiati; 2) esame delle correlazioni tra tali fenomeni e altri fenomeni correlati (quantificati) ma appartenenti a campi di ricerca diversi; 3) formulazione di ipotesi più generali che spieghino tali correlazioni e unifichino i campi di ricerca.
Il secondo estratto è tratto dal § 16 di "Materia e moto" (1877), una delle ultime opere pubblicate da Maxwell. In questo passaggio, Maxwell critica uno dei fondamenti della meccanica cartesiana e sottolinea l'importanza di concentrare l'attenzione dei fisici sulle proprietà dei campi, ossia sulle regioni spaziali attraversate da linee di forza. Questo cambio di focus è stato realizzato dallo stesso Maxwell nel suo "Trattato di elettricità e magnetismo" (1873).
Lettura
La scienza del calore
Lo scopo di quest'opera è di mettere in evidenza, da un punto di vista scientifico, il legame che unisce le diverse tappe dello sviluppo delle nostre conoscenze relative ai fenomeni del calore. L'invenzione del termometro, lo strumento che serve a determinare e a confrontare le temperature, è stata la prima di queste tappe. La seconda ha avuto per oggetto la misura della quantità di calore, è stata cioè la calorimetria.
Tutta la scienza del calore si basa sulla misura delle temperature e delle quantità di calore, e solo quando questi due primi gradi della conoscenza sono ben recepiti, si può passare alla terza tappa, che ha portato alla ricerca dei rapporti tra proprietà termiche e proprietà meccaniche dei corpi, ricerca che costituisce l'oggetto della Termodinamica. Questa parte della scienza si basa sulla considerazione dell'energia intrinseca di un sistema di corpi, energia che è in relazione con le temperature e con lo stato fisico dei corpi, come pure con la loro forma, con il loro movimento e con le loro posizioni relative.
Una parte soltanto di questa energia, tuttavia, è suscettibile di produrre un lavoro meccanico, e benché l'energia di per se stessa sia indistruttibile, la parte utilizzabile tende a diminuire per l'intervento di certi processi naturali, come la conduzione, l'irraggiamento del calore, l'attrito e la viscosità. Questi fenomeni, nei quali una parte dell'energia, come sorgente di lavoro, è resa inutilizzabile, sono classificati sotto il nome di fenomeni di dissipazione dell'energia e formano l'oggetto della sezione successiva della presente opera.
L'ultimo capitolo è consacrato alla spiegazione dei diversi fenomeni, nell'ipotesi che i corpi si compongano di molecole e che il movimento di queste altro non sia che il calore dei corpi.
Spazio e materia
Appare pertanto che la distanza fra un oggetto e un altro non dipende da alcun altro oggetto materiale ad essi frapposto, come parve asserire Descartes quando disse (Principia Philosophiae II, 18) che ove si estraesse il contenuto da un vaso cavo, senza che un altro subentrasse a riempirlo, le pareti del vaso, non avendo frapposto alcunché, verrebbero a contatto.
Questa asserzione è fondata sul dogma di Descartes che l'estensione in lunghezza, larghezza e profondità, che costituisce lo spazio, sia l'unica essenziale proprietà della materia. «La natura della materia o di un corpo in generale» dice egli, «non consiste nell'essere un oggetto duro, o pesante, o colorato; sibbene unicamente nell'essere un ente esteso in lunghezza, larghezza e profondità» (Principia Philosophiae II, 4). Col confondere così la proprietà della materia con quella dello spazio, egli arriva a questa logica conclusione, che ove si potesse completamente cavare la materia contenuta in un vaso, lo spazio entro il medesimo non potrebbe più esistere. Epperò egli ammette che ogni spazio debba essere ripieno di materia.
Volli ricordare codesta opinione di Descartes, affine di mostrare l'importanza di profonde vedute nella dinamica elementare. Tuttavia la precipua proprietà della materia fu nettamente annunziata da Descartes nell'opera anzidetta, e denominata la prima legge della natura (Principia Philosophiae II, 37): «ogni individua cosa, per quanto è in lei, persevera nel medesimo stato, sia questo di riposo o di moto». [...] Nelle parole «per quanto è in lei» propriamente intese è basata la vera e prima definizione di materia, e la vera misura della sua quantità. Tuttavia Descartes non arrivò mai ad intendere completamente le proprie parole [...], e quindi ricadde nella primitiva confusione della materia collo spazio [...].
Questo errore riscontrasi per tutta la grande opera di Descartes, e forma uno dei fondamenti del sistema di Spinoza. Né intraprenderò di seguirlo fino ai tempi moderni; vorrei solo avvertire coloro, i quali studiano alcun sistema di metafisica, di esaminare accuratamente quella parte di esso che si occupa delle idee fisiche. E si troverà che torna assai più proficuo al progresso scientifico il riconoscere con Newton le idee di spazio e di tempo, siccome distinte, almeno mentalmente, da quelle del sistema materiale, le cui relazioni vengono appunto da queste idee coordinate.
Guida alla lettura
1) Quali sono i cinque capitoli della teoria del calore?
Nel testo non sono elencati esplicitamente i cinque capitoli della "Teoria del calore". Tuttavia, si possono individuare alcune sezioni principali e temi trattati:
Prefazione e introduzione alla teoria del calore: Discussione sulle basi della termodinamica e il metodo di ricerca di Maxwell.
Scienza del calore: Esposizione delle tappe fondamentali nello sviluppo delle conoscenze sui fenomeni del calore, incluso il termometro e la calorimetria.
Termodinamica: Analisi delle relazioni tra le proprietà termiche e meccaniche dei corpi, focalizzandosi sull'energia intrinseca di un sistema di corpi.
Fenomeni di dissipazione dell'energia: Studio dei processi naturali come la conduzione, l'irraggiamento del calore, l'attrito e la viscosità, che rendono parte dell'energia inutilizzabile.
Ipotesi molecolari e calore: Esplorazione dell'idea che i corpi siano composti di molecole e che il movimento di queste molecole rappresenti il calore.
Questi temi coprono la struttura principale del testo, sebbene non siano esplicitamente denominati come "capitoli".
2) Quale fenomeno particolare riusciamo a osservare, facendo interagire teoria del calore e meccanica?
Facendo interagire teoria del calore e meccanica, riusciamo a osservare il fenomeno della dissipazione dell'energia. Questo avviene quando una parte dell'energia, che potrebbe essere utilizzata per produrre lavoro meccanico, diventa inutilizzabile a causa di processi naturali come la conduzione, l'irraggiamento del calore, l'attrito e la viscosità. Questi fenomeni dimostrano come l'energia intrinseca di un sistema di corpi, pur essendo indistruttibile, possa diminuire nella sua forma utilizzabile attraverso specifici processi naturali.
3) Cosa intende l'autore con «energia»?
Nel testo, l'autore intende con «energia» l'energia intrinseca di un sistema di corpi, che è in relazione con le temperature, lo stato fisico dei corpi, la loro forma, il movimento e le posizioni relative. Solo una parte di questa energia è capace di produrre lavoro meccanico. Nonostante l'energia sia indistruttibile di per sé, la parte di essa che è utilizzabile tende a diminuire a causa di processi naturali come la conduzione, l'irraggiamento del calore, l'attrito e la viscosità. Questi fenomeni, nei quali una parte dell'energia diventa inutilizzabile come fonte di lavoro, sono denominati fenomeni di dissipazione dell'energia.
4) La meccanica cartesiana ha alla base una confusione concettuale: quale?
La meccanica cartesiana ha alla base la confusione concettuale tra le proprietà della materia e quelle dello spazio. Descartes confonde l'estensione in lunghezza, larghezza e profondità, che costituisce lo spazio, con la proprietà essenziale della materia. Questa confusione porta Descartes alla conclusione che, se si potesse completamente cavare la materia contenuta in un vaso, lo spazio entro il medesimo non potrebbe più esistere. Questo errore è evidenziato come uno dei fondamenti del sistema di Spinoza e si riscontra per tutta la grande opera di Descartes.
5) Quali sono le conseguenze di questa confusione?
Le conseguenze della confusione di Descartes tra le proprietà della materia e dello spazio, come evidenziato da Maxwell, sono:
Conclusioni errate riguardo allo spazio vuoto: Descartes arriva alla conclusione che, se si potesse completamente rimuovere la materia contenuta in un vaso, lo spazio all'interno del vaso non potrebbe più esistere. Questo porta all'affermazione che ogni spazio debba essere ripieno di materia.
Influenza su altri filosofi e sistemi di pensiero: Questo errore fondamentale viene trasmesso attraverso tutta l'opera di Descartes e diventa uno dei fondamenti del sistema di Spinoza. L'influenza di questa confusione si estende quindi oltre Descartes stesso, influenzando altri sistemi metafisici successivi.
Impatto sulla dinamica elementare: La confusione tra materia e spazio porta Descartes a non comprendere appieno le proprie parole riguardo alla definizione e alla misura della materia. Questo ostacola la chiarezza e la precisione nella comprensione delle proprietà fondamentali della materia.
Ostacolo al progresso scientifico: Maxwell suggerisce che riconoscere le idee di spazio e di tempo come distinte dalle proprietà del sistema materiale, come fatto da Newton, è molto più proficuo per il progresso scientifico. La confusione cartesiana, quindi, rappresenta un ostacolo al progresso in quanto impedisce una comprensione chiara e distinta delle idee fisiche necessarie per avanzare nelle scienze.
In sintesi, la confusione di Descartes tra materia e spazio porta a conclusioni errate sulla natura dello spazio vuoto, influenza negativamente altri filosofi e ostacola il progresso nella comprensione scientifica delle proprietà della materia.
6) Che cosa propone, al contrario, Maxwell?
Maxwell propone di distinguere chiaramente tra le idee di spazio e tempo da un lato, e le idee del sistema materiale dall'altro. Egli suggerisce di considerare le idee di spazio e tempo come distinte, almeno mentalmente, dalle relazioni del sistema materiale, le quali sono coordinate proprio da queste idee di spazio e tempo. Questo suggerimento è contrario all'errore di Descartes e costituisce un punto chiave nel pensiero di Maxwell riguardo alla comprensione dei fenomeni fisici e alla metafisica.
Guida alla Comprensione
1) L'energia è indistruttibile ma si dissipa. Che cosa significa?
Secondo il testo, l'affermazione che "l'energia è indistruttibile ma si dissipa" si riferisce al concetto che, anche se l'energia totale in un sistema rimane costante (principio di conservazione dell'energia), essa può essere trasformata in forme che non sono più disponibili per svolgere lavoro utile. Questo avviene a causa di processi naturali come la conduzione, l'irraggiamento del calore, l'attrito e la viscosità che trasformano parte dell'energia utilizzabile in forme che non possono più essere recuperate per svolgere lavoro meccanico. Questi fenomeni sono noti come fenomeni di dissipazione dell'energia.
In sintesi, l'energia rimane sempre presente in un sistema ma la sua forma utilizzabile può diminuire nel tempo a causa di processi che la rendono inaccessibile per il lavoro meccanico.
2) Perché l'ipotesi finale di Maxwell unifica i campi della termologia e della meccanica?
Maxwell unifica i campi della termologia e della meccanica ipotizzando che i corpi siano composti da molecole il cui movimento costituisce il calore dei corpi stessi. Questa ipotesi permette di considerare il calore non solo come una proprietà termica, legata alla temperatura e alla quantità di calore ma anche come un fenomeno meccanico, in cui l'energia cinetica delle molecole influisce direttamente sulle proprietà fisiche dei corpi, come il movimento, la forma e la posizione. Pertanto, Maxwell unifica questi campi considerando il calore come parte integrante delle dinamiche meccaniche dei corpi, contribuendo così a un'interpretazione unitaria dei fenomeni fisici.
3) Quale nozione della metafisica cartesiana ingloba la confusione concettuale contestata da Maxwell?
La confusione concettuale contestata da Maxwell riguarda la nozione cartesiana che identifica l'estensione nello spazio come l'unica proprietà essenziale della materia. Descartes sosteneva che la natura della materia consiste nell'essere un ente esteso in lunghezza, larghezza e profondità, confondendo così la proprietà dello spazio con quella della materia stessa. Maxwell critica questa confusione concettuale, sostenendo che lo spazio e la materia devono essere distinti concettualmente per favorire il progresso scientifico, come indicato nel testo che ho ricevuto.
4) Dati i suoi presupposti, la meccanica cartesiana prevede l'esistenza del vuoto? Argomenta la risposta.
Secondo quanto riportato nel testo, la meccanica cartesiana, come descritta da Descartes, non prevede l'esistenza del vuoto. Descartes sosteneva che lo spazio è riempito esclusivamente dalla materia e che non può esistere uno spazio vuoto, poiché questo confliggerebbe con la sua concezione che lo spazio è l'estensione stessa della materia. Egli credeva che se si dovesse rimuovere tutta la materia da uno spazio (come nel caso di un vaso vuoto), lo spazio stesso non potrebbe più esistere.
Questo concetto è citato nel testo quando si discute delle idee di Descartes riguardo allo spazio come l'estensione della materia, e della sua critica a questa visione che forma parte dei fondamenti del sistema di Spinoza. Pertanto, secondo la prospettiva di Descartes, la meccanica cartesiana non ammette l'esistenza del vuoto, poiché lo spazio è inseparabile dalla presenza della materia.
Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori