Lenin - Imperialismo e capitale monopolistico
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione
Introduzione
Lenin, nel suo lavoro "L'imperialismo fase suprema del capitalismo" del 1916, ha descritto in modo accessibile alle masse i concetti chiave delle ricerche sulla natura del capitalismo nella sua fase monopolistica. Oltre a riassumere le scoperte principali su questo argomento, ha offerto la sua interpretazione dell'imperialismo come una evoluzione dialettica delle idee precedenti. In particolare, nel capitolo VII del suo libro, ha fornito una chiara e sintetica spiegazione dell'imperialismo come "stadio monopolistico del capitalismo".
Lettura
L'imperialismo sorse dall'evoluzione e in diretta continuazione delle qualità fondamentali del capitalismo in generale. Ma il capitalismo divenne imperialismo capitalistico soltanto a un determinato e assai alto grado del suo sviluppo, allorché alcune qualità fondamentali del capitalismo cominciarono a mutarsi nel loro opposto, quando pienamente si affermarono e si rivelarono i sintomi del trapasso a un più elevato ordinamento economico e sociale.
In questo processo vi è di fondamentale, nei rapporti economici, la sostituzione dei monopoli capitalistici alla libera concorrenza. La libera concorrenza è l'elemento essenziale del capitalismo e della produzione mercantile in generale; il monopolio è il diretto contrapposto della libera concorrenza. Ma fu proprio quest'ultima che cominciò, sotto i nostri occhi, a trasformarsi in monopolio, creando la grande produzione, eliminando la piccola industria, sostituendo alle grandi fabbriche altre ancor più grandi, e spingendo tanto oltre la concentrazione della produzione e del capitale, che da essa sorgeva e sorge il monopolio, cioè i cartelli, i sindacati, i trust, fusi con il capitale di un piccolo gruppo di una decina di banche che manovrano miliardi.
Nello stesso tempo i monopoli, sorgendo dalla libera concorrenza, non la eliminano, ma coesistono, originando così una serie di aspre e improvvise contraddizioni, di attriti e conflitti. Il sistema dei monopoli è il passaggio del capitalismo a un ordinamento superiore nella economia.
Se si volesse dare la definizione più concisa possibile dell'imperialismo, si dovrebbe dire che l'imperialismo è lo stadio monopolistico del capitalismo. Tale definizione conterrebbe l'essenziale, giacché da un lato il capitale finanziario è il capitale bancario delle poche grandi banche monopolistiche fuso col capitale delle unioni monopolistiche industriali, e d'altro lato la ripartizione del mondo significa passaggio dalla politica coloniale, estendentesi senza ostacoli ai territori non ancor dominati da nessuna potenza capitalistica, alla politica coloniale del possesso monopolistico della superficie terrestre definitivamente ripartita.
Ma tutte le definizioni troppo concise sono bensì comode, come quelle che compendiano l'essenziale del fenomeno in questione, ma si dimostrano tuttavia insufficienti, quando da esse debbono dedursi i tratti più essenziali del fenomeno da definire. Quindi noi – senza tuttavia dimenticare il valore convenzionale e relativo di tutte le definizioni, che non possono mai abbracciare i molteplici rapporti, in ogni senso, del fenomeno in pieno sviluppo – dobbiamo dare una definizione dell'imperialismo, che contenga i suoi cinque principali contrassegni, e cioè:
1) la concentrazione della produzione e del capitale, che ha raggiunto un grado talmente alto di sviluppo da creare i monopoli con funzione decisiva nella vita economica;
2) la fusione del capitale bancario col capitale industriale e il formarsi, sulla base di questo «capitale finanziario», di un'oligarchia finanziaria;
3) la grande importanza acquistata dall'esportazione di capitale in confronto con l'esportazione di merci;
4) il sorgere di associazioni monopolistiche internazionali di capitalisti, che si ripartiscono il mondo;
5) la compiuta ripartizione della terra tra le più grandi potenze capitalistiche.
L'imperialismo è dunque il capitalismo giunto a quella fase di sviluppo, in cui si è formato il dominio dei monopoli e del capitale finanziario, l'esportazione di capitale ha acquistato grande importanza, è cominciata la ripartizione del mondo tra i trust internazionali, ed è già compiuta la ripartizione dell'intera superficie terrestre tra i più grandi paesi capitalistici.
Guida alla lettura
1) Che rapporto c'è tra capitalismo e imperialismo?
Il testo fornisce una chiara relazione tra capitalismo e imperialismo. Viene spiegato che l'imperialismo è essenzialmente lo stadio monopolistico del capitalismo. Questo significa che l'imperialismo è un'estensione o una fase avanzata del sistema capitalistico, in cui il dominio dei monopoli e del capitale finanziario è predominante. Pertanto, il capitalismo evolve verso l'imperialismo quando si raggiunge un grado così alto di sviluppo da creare i monopoli con una funzione decisiva nell'economia e quando si verificano altri segni distintivi dell'imperialismo elencati nel testo.
2) Che cosa sono i monopoli capitalistici? In che senso ostacolano la concorrenza?
I monopoli capitalistici sono descritti nel testo come il risultato della trasformazione della libera concorrenza in monopolio. Questo avviene attraverso la concentrazione della produzione e del capitale, che porta alla creazione di grandi trust, cartelli e sindacati, controllati da un piccolo gruppo di banche. Questi monopoli ostacolano la concorrenza eliminando la libera concorrenza stessa, poiché dominano il mercato e impediscono l'accesso alle imprese più piccole. La concentrazione del potere economico nelle mani di pochi attori principali limita la diversità e la competizione nel mercato, creando una situazione in cui pochi giganti economici detengono un controllo quasi completo sul settore.
3) In che senso i monopoli capitalistici non eliminano la concorrenza?
I monopoli capitalistici non eliminano la concorrenza nel senso che coesistono con essa. Nonostante l'emergere dei monopoli, la libera concorrenza persiste, creando così una serie di contraddizioni e conflitti. Questo significa che, anche se i monopoli diventano dominanti, la libera concorrenza continua ad esistere parallelamente, generando tensioni nel sistema economico.
4) Definisci il termine imperialismo.
Il termine "imperialismo" può essere definito come lo stadio monopolistico del capitalismo. Secondo il testo fornito, l'imperialismo rappresenta una fase del capitalismo in cui si manifestano diversi tratti distintivi, tra cui la concentrazione della produzione e del capitale, la fusione del capitale bancario con quello industriale per formare un'oligarchia finanziaria, l'importanza crescente dell'esportazione di capitale rispetto a quella di merci, la formazione di associazioni monopolistiche internazionali di capitalisti e la completa ripartizione della terra tra le principali potenze capitalistiche. In sintesi, l'imperialismo rappresenta una fase avanzata del capitalismo caratterizzata dal dominio dei monopoli, dall'espansione internazionale del capitale e dalla divisione del mondo tra le potenze capitalistico-imperialiste.
5) Qual è l'origine del monopolio?
Secondo il testo, l'origine del monopolio risiede nella trasformazione della libera concorrenza in monopolio. Questo processo avviene con la creazione della grande produzione, l'eliminazione della piccola industria, la sostituzione delle grandi fabbriche con altre ancora più grandi e la concentrazione sempre maggiore del capitale. Questo porta alla formazione dei monopoli, come i cartelli, i sindacati e i trust, che sono gestiti da un piccolo gruppo di banche.
6) Per quale motivo il capitale monopolistico ha acuito gli antagonismi del capitalismo?
Il capitale monopolistico ha acuito gli antagonismi del capitalismo perché, secondo il testo fornito, la sua formazione ha portato alla sostituzione dei monopoli capitalistici alla libera concorrenza. Questo cambiamento ha generato una serie di aspre e improvvise contraddizioni, attriti e conflitti nel sistema economico. Quindi, l'emergere dei monopoli, insieme alla coesistenza con la libera concorrenza, ha intensificato le tensioni e gli antagonismi all'interno del sistema capitalista.
7) Descrivi le cinque caratteristiche tipiche dell'imperialismo come stadio monopolistico.
Le cinque caratteristiche tipiche dell'imperialismo come stadio monopolistico, come descritte nel testo fornito, sono:
La concentrazione della produzione e del capitale, che ha raggiunto un grado così alto di sviluppo da creare i monopoli con funzione decisiva nella vita economica.
La fusione del capitale bancario col capitale industriale e il formarsi, sulla base di questo "capitale finanziario", di un'oligarchia finanziaria.
La grande importanza acquistata dall'esportazione di capitale in confronto con l'esportazione di merci.
Il sorgere di associazioni monopolistiche internazionali di capitalisti, che si ripartiscono il mondo.
La compiuta ripartizione della terra tra le più grandi potenze capitalistiche.
Queste caratteristiche delineano l'imperialismo come uno stadio avanzato del capitalismo, in cui si è formato il dominio dei monopoli e del capitale finanziario, l'esportazione di capitale ha acquisito grande importanza, è iniziata la ripartizione del mondo tra i trust internazionali, ed è già compiuta la ripartizione dell'intera superficie terrestre tra i più grandi paesi capitalistici.
Guida alla Comprensione
1) Spiega le differenze tra capitalismo concorrenziale e capitalismo monopolista.
Nel testo da Lenin, viene illustrata una netta distinzione tra il capitalismo concorrenziale e il capitalismo monopolista. Nel capitalismo concorrenziale, l'elemento chiave è la libera concorrenza, dove numerose imprese competono tra loro per guadagnare quote di mercato. Questo sistema si basa sulla produzione mercantile e sulla libera competizione, dove il successo dipende dalla capacità di un'impresa di offrire prodotti o servizi migliori e più convenienti rispetto alla concorrenza.
D'altra parte, nel capitalismo monopolista, si verifica una sostanziale trasformazione dell'elemento della concorrenza. Qui, i monopoli capitalistici sostituiscono la libera concorrenza, con poche grandi banche e unioni industriali monopolistiche che controllano il mercato. Questo si traduce nella concentrazione della produzione e del capitale nelle mani di pochi, che diventano i principali attori nell'economia. Inoltre, il capitalismo monopolista vede un'importanza crescente dell'esportazione di capitale rispetto all'esportazione di merci, e si manifesta attraverso l'emergere di associazioni monopolistiche internazionali che si ripartiscono il mondo.
Quindi, mentre nel capitalismo concorrenziale la concorrenza è il motore principale dell'attività economica, nel capitalismo monopolista i monopoli e il controllo del capitale finanziario giocano un ruolo dominante, portando a una significativa trasformazione delle dinamiche economiche e sociali.
2) Illustra il ruolo del capitale finanziario nell'imperialismo quale fase suprema del capitalismo.
Nel testo, Lenin spiega che il capitale finanziario gioca un ruolo fondamentale nell'imperialismo, la fase suprema del capitalismo. Descrive come il capitale finanziario sia il risultato della fusione del capitale bancario con il capitale industriale, creando così un'oligarchia finanziaria. Questo "capitale finanziario" è alla base della formazione dei monopoli, che hanno una funzione decisiva nella vita economica. Inoltre, il testo menziona che il capitale finanziario è alla base delle associazioni monopolistiche internazionali di capitalisti, che si ripartiscono il mondo. Quindi, possiamo dedurre che il capitale finanziario è centrale nell'imperialismo poiché consente la formazione dei monopoli, l'espansione internazionale del capitale e la ripartizione del mondo tra le potenze capitalistice.
3) Spiega le peculiarità della politica coloniale nella fase del capitalismo monopolista.
Nella fase del capitalismo monopolista, la politica coloniale si evolve da una fase in cui si estende senza ostacoli ai territori non ancora dominati da nessuna potenza capitalistica, a una politica di possesso monopolistico della superficie terrestre definitivamente ripartita. Questo significa che, mentre in precedenza le potenze coloniali si contendevano i territori ancora non sfruttati, nella fase del capitalismo monopolista si assiste a una spartizione definitiva del mondo tra le grandi potenze capitalistiche. Questo avviene in concomitanza con l'emergere dei monopoli, della fusione del capitale bancario e industriale, dell'importanza crescente dell'esportazione di capitale e della formazione di associazioni monopolistiche internazionali di capitalisti.
4) Illustra l'intreccio tra gruppi industriali, grandi banche e spartizione coloniale del pianeta, a partire dalle cinque caratteristiche fondamentali che Lenin attribuisce all'imperialismo.
Secondo Lenin, l'imperialismo si manifesta attraverso cinque caratteristiche fondamentali:
La concentrazione della produzione e del capitale, che porta alla creazione di monopoli che svolgono un ruolo decisivo nell'economia.
La fusione del capitale bancario con il capitale industriale, dando origine a un'oligarchia finanziaria.
L'importanza crescente dell'esportazione di capitale rispetto all'esportazione di merci.
La formazione di associazioni monopolistiche internazionali di capitalisti che si spartiscono il mondo.
La completa divisione della terra tra le principali potenze capitalistiche.
Queste caratteristiche indicano che l'imperialismo rappresenta una fase avanzata del capitalismo, caratterizzata dal dominio dei monopoli e del capitale finanziario, dall'espansione dell'esportazione di capitale, dalla spartizione del mondo tra trust internazionali e dalla divisione completa del pianeta tra le maggiori potenze capitalistiche.
L'intreccio tra gruppi industriali, grandi banche e spartizione coloniale del pianeta si manifesta attraverso la concentrazione del capitale e della produzione, che porta alla formazione di monopoli controllati da un'oligarchia finanziaria. Questi monopoli, supportati dalle grandi banche, cercano di espandere i loro interessi attraverso l'esportazione di capitale, contribuendo così alla divisione del mondo tra le potenze capitalistiche e alla conquista di nuovi territori coloniali per sfruttarne le risorse e i mercati.
Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori