Origene - Le verità del cristiano
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione
Introduzione
Nell'introduzione ai suoi Principi, Origene stabilisce chiaramente il campo di studio che si propone di affrontare. Egli pone come punto di partenza la verità rivelata da Cristo e trasmessa dagli Apostoli. Questi ultimi, rivolgendosi a un pubblico semplice, hanno comunicato con chiarezza le verità essenziali, anche se non hanno fornito una dimostrazione razionale completa. Alcune verità sono state solo accennate, senza approfondire modalità e origine. Origene sostiene che ciò è avvenuto per soddisfare le esigenze di coloro che non sono inclini alla speculazione teologica, lasciando a coloro che sono guidati dallo Spirito Santo il compito di approfondire ulteriormente il significato delle verità rivelate. Questo sforzo non è fine a sé stesso ma è finalizzato a contrastare gli eretici, come ad esempio gli gnostici. Nel seguito del testo emergono le verità fondamentali che costituiscono la base della fede cristiana, insieme ai principali problemi interpretativi che gli esegeti delle Sacre Scritture sono chiamati ad affrontare, alcuni dei quali rimarranno oggetto di discussione all'interno della Chiesa per secoli. Le fonti dei passaggi biblici sono annotate per facilitare la lettura.
Lettura
Tutti coloro che credono e son certi che grazia e verità son venute per opera di Gesù Cristo, e sanno che Cristo è verità secondo quanto egli stesso ha detto: Io sono la verità, ricevono la scienza che indirizza gli uomini a vivere rettamente e felicemente non da altri che dalle parole e dalla dottrina di Cristo.
Ma parole di Cristo diciamo non soltanto quelle con cui egli ha insegnato quando si è incarnato e si è fatto uomo: infatti anche prima Cristo parola di Dio era in Mosè e nei profeti. Come infatti essi senza parola di Dio potevano profetare di Cristo? A dimostrazione di ciò non sarebbe difficile mostrare dalla sacra scrittura che Mosè e i profeti dissero e fecero tutto ciò che fecero perché dotati di spirito di Cristo: ma è nostra intenzione comporre questa opera con la massima possibile brevità [...].
Molti tuttavia di coloro che professano di credere in Cristo discordano non soltanto su questioni di poco conto, ma anche della massima importanza: cioè, su Dio, sul signore Gesù Cristo, sullo Spirito santo; e non soltanto su questi, ma anche su altre creature: cioè, sulle dominazioni e le beate potestà: sembra perciò necessario stabilire prima su questi singoli punti precisa distinzione e chiara regola, poi ricercare anche sugli altri punti.
Come infatti sono tanti, presso i Greci e i barbari, che promettono verità, ma noi abbiamo smesso di cercarla presso coloro che l'affermavano con falsi insegnamenti dopo che abbiamo creduto che Cristo è il figlio di Dio e ci siamo convinti che da lui l'avremmo dovuta apprendere: così son molti che credono di comprendere la verità di Cristo e alcuni di loro sono in contrasto con gli altri, ma è in vigore l'insegnamento della chiesa tramandato dagli apostoli per ordine di successione e tuttora nelle chiese conservato: pertanto quella sola bisogna tenere per verità, che in nessun punto si discosti dalla tradizione ecclesiastica ed apostolica.
Occorre sapere che gli apostoli, che predicarono la fede di Cristo, su alcuni punti che ritennero necessari espressero in forma chiarissima il loro insegnamento a tutti i credenti, anche a quelli che erano meno propensi alla ricerca della scienza divina: ma la dimostrazione razionale dei loro enunciati lasciarono da indagare a coloro che avessero meritato i doni sublimi dello spirito e soprattutto avessero ottenuto dallo Spirito santo il dono della parola, della sapienza e della scienza [...]; di altre verità (gli apostoli) affermarono l'esistenza ma ne tacquero modalità e origine, certo perché i più diligenti fra i loro discendenti, amanti della sapienza, potessero dedicarsi a un esercizio in cui mostrare i frutti del loro ingegno: mi riferisco a coloro che si sarebbero resi degni e capaci di ricevere la sapienza.
Ecco le verità che in maniera chiara sono state tramandate dalla predicazione apostolica. Per prima cosa, uno è Dio che ha creato e ordinato tutte le cose, che dal nulla ha fatto esistere l'universo; Dio fin dalla prima creazione del mondo, Dio di tutti i giusti: Adamo, Abele, Seth, Enos, Enoch, Noè, Sem, Abramo, Isacco, Giacobbe, i dodici patriarchi, Mosè, i profeti; questo Dio negli ultimi giorni, come prima aveva promesso per mezzo dei suoi profeti, ha mandato il signore Gesù Cristo, prima per chiamare Israele poi anche le genti dopo l'infedeltà del popolo ebraico. Questo Dio giusto e buono, padre del signor nostro Gesù Cristo, ha dato la legge, i profeti, i vangeli: egli è il Dio degli apostoli, del vecchio e del nuovo testamento.
In secondo luogo, Gesù Cristo, egli che è venuto, è nato dal Padre prima di ogni creatura. Egli, dopo aver cooperato come ministro del Padre alla creazione dell'universo – per suo mezzo, infatti, sono state fatte tutte le cose negli ultimi giorni, annientandosi si è fatto uomo, si è incarnato [...], pur essendo Dio; e fatto uomo è restato ciò che era, Dio. Ha assunto corpo simile al nostro corpo, diverso solo perché nato dalla vergine e dallo Spirito santo. Gesù Cristo è nato ed ha patito realmente, non in apparenza; morto realmente della morte comune a tutti: e realmente è risorto dai morti; dopo la resurrezione, dopo essersi intrattenuto con i discepoli, è stato assunto.
Infine (gli apostoli) associarono in onore e dignità al Padre ed al Figlio lo Spirito santo. A proposito di questo non è chiaramente precisato se esso sia generato o ingenerato; se anche lui debba essere considerato figlio di Dio oppure no: tali questioni debbono essere approfondite, per quanto è possibile, sulla base della sacra scrittura e con acuto esame. Invece nella chiesa si professa con la massima chiarezza che lo Spirito santo ha ispirato tutti i santi profeti e apostoli, e che non c'è stato uno spirito negli antichi ed un altro in quelli che sono stati ispirati all'avvento di Cristo.
Dopo questo è tramandato che l'anima, dotata di sostanza e vita propria, allorché si sarà allontanata da questo mondo, sarà retribuita secondo i suoi meriti: otterrà il premio promesso della vita eterna e della beatitudine, se glielo avranno meritato le sue azioni; ma sarà data in possesso al fuoco eterno ed ai supplizi, se a questo l'avrà spinta la colpa dei suoi delitti. E ci sarà il tempo della resurrezione dei morti, quando questo nostro corpo, che ora è seminato nella corruzione, risorgerà nella incorruttibilità, e seminato nell'ignominia risorgerà nella gloria.
È anche definito nell'insegnamento della chiesa che ogni anima razionale è dotata di libero arbitrio e volontà: essa è in lotta con il diavolo i suoi angeli e le potenze contrarie, poiché quelli cercano di gravarla di peccati, mentre noi, vivendo rettamente e saggiamente, cerchiamo di esser liberi da siffatta colpa. Di qui si comprende che noi non siamo soggetti alla necessità in maniera tale che, anche se non vogliamo, siamo assolutamente costretti a fare il bene o il male. Se infatti siamo dotati di libero arbitrio, forse alcune potenze ci possono spingere al peccato ed altre aiutarci alla salvezza: tuttavia non siamo costretti dalla necessità ad agire bene o male. Che avvenga così credono invece quelli che affermano che il corso ed i movimenti delle stelle sono causa delle azioni umane: non soltanto di quelle che avvengono senza impegnare il libero arbitrio, ma anche di quelle che dipendono dalla nostra discrezione.
Quanto poi all'anima, se essa sia trasmessa per tramite di un seme sì da credere il suo principio germinale e la sua sostanza inseriti proprio nei semi corporei, ovvero abbia altra origine; se questa origine derivi da generazione oppure no; se essa dall'esterno sia immessa nel corpo oppure no: tutto ciò non è chiaramente precisato dall'insegnamento ecclesiastico.
Riguardo poi al diavolo i suoi angeli e le potenze avverse l'insegnamento della chiesa ne ha affermato l'esistenza, ma non ne ha chiaramente spiegato natura e modalità. Molti comunque pensano che il diavolo sia stato angelo, e che, avendo apostatato, abbia persuaso molti altri angeli ad allontanarsi insieme con lui: e questi ora son chiamati i suoi angeli.
L'insegnamento della chiesa insegna anche che il mondo è stato creato ed ha avuto inizio in un tempo determinato ed è destinato a dissolversi a causa della sua natura corruttibile. Ma che cosa ci sia stato prima di questo mondo e che cosa ci sarà dopo non è chiaramente conosciuto da molti: infatti su questi argomenti l'insegnamento della chiesa non si è espresso con chiarezza.
È tramandato ancora che le scritture sono state composte per opera dello spirito di Dio e contengono non quel solo significato che è manifesto, ma anche un altro che sfugge ai più. Infatti ciò che è scritto è figura di misteri e immagine di realtà divine. Su questo punto una sola è la convinzione di tutta la chiesa: che tutta la legge è spirituale [...]; ma ciò che la legge vuol spiritualmente significare non è noto a tutti, ma soltanto a coloro cui nella parola di sapienza e scienza è stata donata la grazia dello Spirito santo. [...]
L'insegnamento della chiesa afferma anche l'esistenza di angeli di Dio e di potenze buone che ai suoi ordini cooperano alla salvezza degli uomini: ma quando siano stati creati e di che natura siano non è definito con chiarezza. Quanto poi al sole, la luna e le stelle, non è chiaramente tramandato se siano dotati di anima ovvero inanimati.
Occorre dunque, secondo il precetto che dice: Fate risplendere ai vostri occhi la luce della scienza, che di tali elementi di base si serva ognuno che desideri ordinare in un tutto organico l'esplicazione razionale di tutti questi argomenti, sì da mettere in evidenza la verità sui singoli punti con dimostrazioni chiare e inoppugnabili, e da ordinare, come abbiamo detto, un'opera organica con argomentazioni ed enunciazioni, sia quelle che avrà trovato nelle sacre scritture sia quelle che avrà potuto di lì dedurre grazie a ricerca condotta con esattezza e rigore logico.
Guida alla lettura
1) Qual è la fonte di verità cui Origene attinge?
Origene attinge alla verità dalla rivelazione di Cristo e dall'insegnamento degli Apostoli. Egli sottolinea che le verità fondamentali sono state chiarite dagli Apostoli senza necessariamente fornire dimostrazioni razionali, mentre altre verità sono state affermate ma senza entrare nei dettagli delle modalità e dell'origine, lasciando la comprensione più profonda a coloro che sono guidati dallo Spirito Santo.
2) A chi parlavano gli Apostoli e qual è il limite del loro insegnamento?
Gli Apostoli si rivolgevano a persone di varie estrazioni sociali e livelli di comprensione. Parlavano sia a coloro che erano inclini alla ricerca teologica e alla comprensione più approfondita delle verità spirituali, sia a persone più semplici che avevano bisogno di un insegnamento più diretto e accessibile.
Il limite del loro insegnamento consisteva nel fatto che, pur esprimendo chiaramente alcune verità fondamentali, non offrivano sempre una dimostrazione razionale esauriente di tutte le verità che predicavano. In altre parole, mentre alcune dottrine venivano espresse in modo chiaro, altre venivano affermate senza entrare nei dettagli riguardanti modalità e origine. Questo lasciava spazio a un'ulteriore indagine e approfondimento da parte di coloro che desideravano comprendere più a fondo, guidati dallo Spirito Santo.
3) Elenca le verità di fede e sottolinea quelle su cui non esiste un insegnamento certo della Chiesa.
Dall'estratto fornito, possiamo elencare le seguenti verità di fede:
Esistenza di un solo Dio creatore e ordinatore di tutte le cose.
Nascita e missione di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, come redentore dell'umanità.
L'associazione dello Spirito Santo al Padre e al Figlio.
La dottrina della resurrezione dei morti e della vita eterna.
L'esistenza del libero arbitrio e della volontà umana.
L'esistenza di angeli di Dio e di potenze buone che cooperano alla salvezza degli uomini.
La creazione del mondo in un tempo determinato e la sua destinazione alla dissoluzione.
Tuttavia, alcune di queste verità non sono definite in modo chiaro nell'insegnamento della Chiesa, come:
L'origine e la natura dell'anima.
La natura e la modalità dell'esistenza del diavolo, dei suoi angeli e delle potenze avverse.
Gli eventi prima e dopo l'esistenza del mondo.
La natura dell'anima del sole, della luna e delle stelle.
Questi sono argomenti su cui l'insegnamento della Chiesa non fornisce una chiara definizione.
Guida alla Comprensione
1) Alla luce dell'ultimo capoverso della Prefazione, spiega qual è il fine che Origene si propone nella sua opera.
Origene, nella sua opera, si propone di condurre un'indagine approfondita sulla dottrina cristiana, con l'obiettivo di mettere in luce la verità su vari punti dottrinali. Il suo fine è quello di offrire una spiegazione chiara e organica dei principi della fede, utilizzando dimostrazioni razionali e argomentazioni basate sia sulle Sacre Scritture che sulla ricerca condotta con esattezza e rigore logico. Origene invita coloro che desiderano comprendere la fede in modo più approfondito a illuminare la propria mente con la luce della scienza, affinché possano ordinare in modo coerente e completo le loro conoscenze teologiche. In sintesi, il fine dell'opera di Origene è quello di promuovere una comprensione più profonda e razionale della dottrina cristiana, aiutando i lettori a penetrare nei misteri della fede attraverso un'analisi rigorosa e sistematica.
2) Spiega quale ruolo Origene assegna a coloro che hanno ottenuto il dono della parola dallo Spirito Santo e ai «discendenti degli Apostoli» più «amanti della sapienza».
Origene assegna un ruolo particolare a coloro che hanno ottenuto il dono della parola dallo Spirito Santo e ai discendenti degli Apostoli più amanti della sapienza. Essi sono visti come individui capaci di indagare più a fondo le verità fondamentali della fede cristiana. Origene sostiene che gli Apostoli hanno trasmesso le verità fondamentali in modo chiaro anche a coloro che erano meno propensi alla ricerca teologica, ma hanno lasciato la dimostrazione razionale di tali verità a coloro che avrebbero meritato i doni sublimi dello Spirito Santo, come il dono della parola, della sapienza e della scienza. Questi individui sono considerati in grado di approfondire il significato delle verità tramandate dagli Apostoli e di dedicarsi all'esercizio della ricerca teologica con l'obiettivo di mostrare i frutti del loro ingegno. In questo modo, Origene riconosce un ruolo importante a coloro che, ispirati dallo Spirito Santo e desiderosi di indagare più a fondo, cercano di comprendere razionalmente le verità della fede cristiana.
3) Spiega in che senso, secondo Origene, le Scritture non hanno un unico significato.
Secondo Origene, le Scritture non hanno un unico significato nel senso che contengono non solo un significato letterale o manifesto ma anche un significato più profondo e spirituale che può sfuggire alla comprensione dei più. Origene credeva che ciò che è scritto nelle Sacre Scritture sia una figura di misteri e un'immagine di realtà divine. Questo significa che oltre al significato letterale, le parole e gli eventi narrati nelle Scritture sono simboli che indicano verità più profonde e spirituali.
Questo concetto implica che le Scritture possono essere interpretate in modi diversi e più profondi da individui che sono dotati della grazia dello Spirito Santo e che hanno ricevuto il dono della sapienza e della conoscenza. Origene sosteneva che solo coloro che sono illuminati dallo Spirito Santo possono comprendere appieno il significato spirituale e nascosto delle Scritture, mentre per gli altri il significato potrebbe rimanere oscuro.
Quindi, secondo Origene, le Scritture possono essere interpretate su diversi livelli di significato, e il loro vero senso spirituale può essere rivelato solo a coloro che sono spiritualmente illuminati.
Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori