Parafrasi, Analisi e Commento di: "Mattina" di Giuseppe Ungaretti
1) Scheda dell'Opera
2) Introduzione
3) Testo e Parafrasi puntuale
4) Parafrasi discorsiva
5) Figure Retoriche
6) Analisi e Commento
Scheda dell'Opera
Autore: Giuseppe Ungaretti
Titolo dell'Opera: L'Allegria
Edizioni dell'opera: Il primo nucleo di poesie esce nel 1916 con il titolo Il Porto sepolto; nel 1919 esce l'edizione Allegria di naufragi (dove compare Mattina) ed infine, nel 1931, tutte le poesie confluiscono nell'Allegria che vede la sua redazione finale nel 1942
Genere: Poesia lirica
Forma metrica: Una strofa composta da due ternari
Introduzione
La poesia Mattina di Giuseppe Ungaretti è uno dei componimenti più noti della raccolta L'Allegria, pubblicata nel 1931. Questa poesia, composta da soli due versi – "M'illumino / d'immenso" – è un esempio perfetto della poetica dell'ermetismo, movimento letterario a cui Ungaretti appartiene. Con estrema brevità e intensità, l'autore cattura l'essenza di un momento di illuminazione interiore, ispirato da un'alba luminosa e dall'infinita vastità del mondo. Il testo esprime un sentimento di comunione con la natura e un senso di pienezza esistenziale, simbolo della ricerca di un significato universale attraverso parole essenziali.
Testo e Parafrasi puntuale
1. M'illumino 2. d'immenso | Per la parafrasi rimandiamo direttamente al Commento |
Parafrasi discorsiva
Per la parafrasi rimandiamo direttamente al Commento
Figure Retoriche
Il componimento si fonda su una sinestesia
Analisi e Commento
Mattina viene composta da Ungaretti il 26 gennaio 1917 ed entra a far parte della sezione Naufragi dell'opera L'Allegria (che esce nell'edizione definitiva il 1931). Il componimento è sicuramente uno dei più famosi dell'intera raccolta in virtù della sua forte natura sincopata che è la caratteristica fortemente innovativa di tutta L'Allegria.
L'innovazione metrica e linguistica di Ungaretti è qui nell'esempio più evidente, il quale ci appare come un caso limite. Due versi di breve respiro che offrono al lettore, al di là dell'interpretazione tematica del testo, l'esempio più lampante della nuova lingua del poeta. Una lingua fortemente sincopata che si riduce all'essenziale, al frammento della parola scavata ed esatta. La metrica di Ungaretti chiude dunque, perlomeno nella raccolta L'Allegria, con le forme tradizionali della letteratura italiana, che faceva un maggior utilizzo di versi più ampi come l'endecasillabo e il settenario, e si adatta alla situazione di guerra ed al nuovo secolo alla ricerca di nuove cifre espressive.
La poesia Mattina tutta, si fonda, a livello retorico, su una sinestesia, e la sua peculiare brevità non può che produrre una forte enigmaticità, da cui derivano necessariamente diverse interpretazioni. Prima di riportarne una autorevole, possiamo limitarci ad osservare il carattere epifanico di Mattina. Nel sole che sorge sulle trincee cogliendo i soldati al fronte, infatti, possiamo vedere un messaggio di vita, un'improvvisa epifania.
Di seguito l'interpretazione del critico Romano Luperini:
La comprensione della poesia richiede di soffermarsi sulla particolare valorizzazione del titolo, indispensabile all'interpretazione corretta del significato: lo splendore del sole sorto da poco trasmette al poeta una sensazione di luminosità che provoca immediate associazioni interiori ed in particolare il sentimento della vastità. M'illumino d'immenso significa appunto questo: l'idea della infinita grandezza mi colpisce nella forma della luce. L'intensità della poesia si affida anche alla sinestesia su cui è costruito il testo, oltre che al perfetto parallelismo fonico-ritmico dei due versicoli, aperti da una elisione, costituiti da due ternari e ruotanti attorno a due termini comincianti per i e terminati per o.
Fonti: libri scolastici superiori