Friedrich Nietzsche - La condanna della morale cristiana


Immagine Friedrich Nietzsche
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Ecco una presentazione di due brevi estratti tratti dagli ultimi lavori di Nietzsche, che condensano efficacemente il nucleo della sua lotta personale contro la morale cristiana. Il primo brano proviene dalla conclusione di Ecce Homo, l'autobiografia che sarà pubblicata postuma nel 1908. In questo scritto, Nietzsche si descrive come colui che ha smascherato la vera essenza della morale cristiana, elencandone i concetti principali, concepiti per mortificare l'uomo e la vita. Questi concetti devono essere rifiutati come primo passo nella trasvalutazione di tutti i valori, schierandosi con Dioniso contro il Crocifisso. Il secondo estratto riproduce la legge contro il cristianesimo che conclude L'Anticristo, l'unica vera opera di trasvalutazione che Nietzsche sia riuscito effettivamente a scrivere.


Lettura


La scoperta della morale cristiana è un avvenimento che non ha uguali, una vera catastrofe. […] Chi scopre la morale scopre anche il non valore di tutti i valori nei quali si crede o si è creduto; nei tipi umani più venerati o addirittura santificati, quegli non vede più nulla di venerabile, vede la più fatale specie di mostri, fatali, perché hanno saputo affascinare... Il concetto di «Dio» inventato in opposizione alla vita – tutto ciò che è dannoso, venefico, calunnioso, mortalmente ostile alla vita vi è raccolto in una terrificante unità! Il concetto di «al di là», di «mondo vero» inventati per svalutare l'unico mondo che esista – per non lasciare alla nostra realtà sulla terra alcun fine, alcuna ragione, alcun compito!

Il concetto di «anima», di «spirito» e infine anche di «anima immortale», inventati per spregiare il corpo, per renderlo malato – «santo» –, per opporre una orribile incuria a tutte le cose che meritano di essere trattate con serietà nella vita, i problemi dell'alimentazione, dell'abitare, della dieta spirituale, della cura dei malati, della pulizia, del tempo che fa! Invece della salute la «salvezza dell'anima» – cioè una folie circulaire fra le convulsioni della penitenza e l'isteria della redenzione! Il concetto di «peccato» inventato insieme con gli opportuni strumenti di tortura, insieme col concetto di «libero arbitrio», per confondere gli istinti e fare una seconda natura della diffidenza per gli istinti!

Del concetto di «disinteresse», «rinnegamento di sé», che è il vero segno distintivo della décadence, la fascinazione della rovina, il non poter più trovare il proprio utile, l'autodistruzione, si è fatto il segno del valore in generale, del «dovere», del «sacro», del «divino» nell'uomo!

Infine – ed è la cosa più tremenda nel concetto dell'uomo buono si è preso il partito di tutto ciò che è debole, malato, malriuscito, sofferente di se stesso, di tutto ciò che deve perire –, si è invertita la legge della selezione, si è fatto un ideale di ciò che contraddice l'uomo fiero e benriuscito, colui che dice sì, che è certo dell'avvenire, che è garante dell'avvenire, – questi ormai viene chiamato il malvagio [...]. E tutto questo fu creduto come la morale! – écrasez l'infâme!

– Sono stato capito? – Dioniso contro il Crocifisso...

Legge contro il cristianesimo

Data nel giorno della salvezza, nel primo giorno dell'anno uno

(il 30 settembre 1888 della falsa cronologia)

Guerra mortale contro il vizio: il vizio è il cristianesimo


Prima proposizione. - Viziosa è ogni specie di contronatura. La varietà di uomo più oziosa è il prete: lui insegna la contronatura. Contro il prete non si hanno ragioni, si ha il carcere.
Seconda proposizione. - Ogni partecipazione a un servizio divino è un attentato al buon costume. Si deve essere più duri contro i protestanti che contro i cattolici, più duri contro i protestanti liberali che contro i protestanti di stretta osservanza. L'elemento criminale nell'essere cristiani aumenta nella misura in cui ci si avvicina alla scienza. Il criminale dei criminali è perciò il filosofo.

Terza proposizione. - Il luogo maledetto dove il cristianesimo ha covato le sue uova di basilisco sia raso al suolo e atterrisca tutta la posterità, in quanto luogo nefando della terra. Vi si allevino serpenti velenosi.

Quarta proposizione. - La predica della castità è un pubblico incitamento alla contronatura. Ogni disprezzo della vita sessuale, ogni insozzamento della medesima mediante il concetto di «impuro» è il vero e proprio peccato contro lo spirito santo della vita.
Quinta proposizione. - Chi mangia allo stesso tavolo con un prete sia messo al bando: con ciò costui si scomunica dalla retta società. Il prete è il nostro Ciandala – sia proscritto, affamato, cacciato in ogni specie di deserto.

Sesta proposizione. - La storia «sacra» sia chiamata con il nome che merita: storia maledetta; le parole «Dio», «salvatore», «redentore», «santo» siano usate come insulti, come marchi d'infamia.
Settima proposizione. - Il resto segue da ciò.
L'Anticristo


Guida alla lettura


1) Quale figura di filosofo pensa di incarnare Nietzsche in questi passi?
Nel testo che hai fornito, Nietzsche sembra incarnare la figura del filosofo ribelle e provocatorio, determinato a combattere contro ciò che considera la morale oppressiva e contronaturale del cristianesimo. Egli si presenta come un pensatore audace, deciso a smascherare e demolire le fondamenta della tradizione religiosa occidentale, senza risparmio di parole o compromessi.

Nietzsche emerge come un filosofo che sfida apertamente le convenzioni sociali e religiose del suo tempo, proponendo una visione alternativa e radicale del mondo. La sua critica al cristianesimo è radicale e senza mezzi termini, evidenziando la sua volontà di trasformare radicalmente la cultura e la morale occidentali attraverso la "trasvalutazione di tutti i valori".

In breve, Nietzsche si presenta come un'icona della ribellione intellettuale e della sfida al pensiero convenzionale, determinato a rovesciare le concezioni tradizionali di moralità e religione.

2) Elenca i concetti coniati dalla morale cristiana e analizza il significato negativo che Nietzsche assegna loro.
Secondo Nietzsche, la morale cristiana conia diversi concetti che egli considera intrinsecamente negativi e dannosi per l'umanità. Questi concetti includono:

Dio: Nietzsche sostiene che il concetto di Dio è stato creato come un'opposizione alla vita stessa, rappresentando tutto ciò che è dannoso, velenoso e ostile alla vita. Dio diventa quindi una "terrificante unità" che racchiude tutto ciò che è dannoso per l'esistenza umana.
"Al di là" o "mondo vero": Questi concetti sono inventati per svalutare il mondo terreno e reale, negando a quest'ultimo qualsiasi significato, scopo o valore intrinseco.
Anima, spirito e anima immortale: Questi concetti sono creati per denigrare il corpo e la vita terrena, promuovendo una visione della realtà che disprezza gli aspetti materiali e corporei dell'esistenza umana.
Peccato e libero arbitrio: Nietzsche critica l'idea di peccato come un modo per confondere gli istinti naturali dell'uomo e per instillare una diffidenza verso di essi. Il concetto di libero arbitrio viene usato per negare la natura stessa degli istinti umani, portando alla creazione di una seconda natura basata sulla rinuncia e sulla contronatura.
Disinteresse, rinnegamento di sé, dovere, sacro, divino: Nietzsche accusa la morale cristiana di aver trasformato concetti come il disinteresse e il rinnegamento di sé, che sono segni di decadimento, in valori supremi come dovere, sacro e divino.

Nietzsche assegna a questi concetti un significato negativo in quanto li ritiene responsabili della denigrazione della vita terrena, della negazione degli istinti naturali e della promozione della sofferenza e della rinuncia come valori supremi. Questi concetti, secondo Nietzsche, hanno portato alla creazione di una morale che va contro la stessa natura umana e che impedisce all'uomo di vivere una vita piena e autentica.


Guida alla Comprensione


1) Alla luce di quanto hai studiato in generale sulla figura di Nietzsche e della lettura di questi brevi passi spiega il senso complessivo della sua battaglia personale contro la morale cristiana.
La battaglia personale di Nietzsche contro la morale cristiana è caratterizzata da una profonda critica nei confronti dei valori e dei concetti fondamentali promossi dal cristianesimo. Attraverso i suoi scritti, Nietzsche si propone di smascherare ciò che considera la vera natura della morale cristiana, sottolineando come essa abbia contribuito a denigrare l'uomo e la vita stessa. La sua critica si concentra su concetti come Dio, peccato, redenzione, castità, e altri che Nietzsche ritiene siano stati inventati per opprimere l'umanità e soffocare i suoi istinti vitali.

Nietzsche si oppone frontalmente a questa morale, promuovendo invece la "trasvalutazione di tutti i valori", un rovesciamento radicale dei valori tradizionali in favore di una prospettiva più genuinamente umana e terrena. Questo implica un rifiuto delle concezioni cristiane che denigrano il corpo, la vita terrena e gli istinti naturali, e una rivalutazione di concetti come la gioia, la forza vitale e la creatività.

In sintesi, la battaglia personale di Nietzsche contro la morale cristiana mira a liberare l'individuo dalla catena di valori imposti dalla tradizione religiosa e a promuovere una visione del mondo basata sull'affermazione della vita e della volontà di potenza.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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