Richard Dawkins - Il gene immortale


Immagine Richard Dawkins
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Nel brano che presentiamo, tratto dalla sua opera più celebre e controversa, "Il gene egoista", Richard Dawkins illustra, con il suo solito stile vivace e suggestivo, la sua dottrina principale: il gene, piuttosto che l'individuo o il gruppo, è la vera unità di selezione naturale. Mentre l'individuo ha una vita breve, il gene è potenzialmente immortale; il gene viene trasmesso inalterato di generazione in generazione, mentre l'individuo invecchia e muore. L'individuo è semplicemente un veicolo che trasporta i geni, una macchina che i "replicatori" utilizzano per perpetuarsi. Anche i cromosomi possono essere paragonati a "mani di carte da gioco" che vengono rimescolate e poi dimenticate, mentre i geni sono le carte che permettono al gioco di continuare.


Lettura


Noi siamo macchine di sopravvivenza e «noi» non indica soltanto l'uomo, ma comprende tutti gli animali, le piante, i batteri e i virus. Il numero totale di queste macchine sulla terra è difficile da stabilire e persino il numero totale delle specie è sconosciuto. Prendendo soltanto gli insetti, il numero di specie viventi è stato stimato intorno ai tre milioni e il numero di singoli insetti si aggira sul milione di miliardi. I vari tipi di macchine di sopravvivenza sono molto diversi tra loro sia nell'aspetto esterno sia negli organi interni. Un polipo non assomiglia per niente a un topo ed entrambi sono completamente diversi da una quercia. Eppure la loro chimica fondamentale è abbastanza simile e, in particolare, i replicatori che portano dentro di sé, i geni, sono fondamentalmente lo stesso tipo di molecole in tutti noi, dai batteri agli elefanti. Siamo tutti macchine di sopravvivenza dello stesso tipo di replicatore, molecole chiamate DNA, ma esistono molti modi diversi di vivere nel mondo e i replicatori hanno costruito una vasta gamma di macchine che li sfruttano. Una scimmia è una macchina che conserva i geni sugli alberi, un pesce è una macchina che li conserva nell'acqua; esiste persino un vermetto che conserva i geni nei sottobicchieri di cartone pressato che si usano per i boccali da birra. Il DNA lavora in modi misteriosi. [...]

La prima cosa da comprendere di un replicatore moderno è che esso è altamente gregario. Una macchina di sopravvivenza è un veicolo che non contiene un gene soltanto, ma molte migliaia di geni. La produzione di un corpo è un'impresa cooperativa talmente intricata che è quasi impossibile discernere il contributo di un gene da quello di un altro. Un dato gene avrà molti effetti diversi su parti molto diverse del corpo. Una data parte del corpo verrà influenzata da molti geni e l'effetto di un dato gene dipende dall'interazione con molti altri. Alcuni agiscono da geni principali che controllano la funzione di un gruppo di altri geni. Secondo la nostra analogia, ogni data pagina dei progetti si riferisce a molte parti dell'edificio e ciascuna di esse ha senso soltanto se si fa continuamente riferimento a numerose altre pagine. [...]

La riproduzione sessuale ha l'effetto di mescolare i geni: questo significa che ogni singolo corpo è soltanto un veicolo temporaneo per una combinazione di geni che ha vita breve. Ma è appunto la combinazione che ha vita breve, mentre i geni stessi hanno potenzialmente una vita molto lunga e le loro strade si incrociano continuamente nel corso delle generazioni. Un gene può essere considerato come un'unità che sopravvive passando attraverso un gran numero di corpi successivi. [...] Un gene viaggia intatto da nonno a nipote, passando intatto attraverso la generazione intermedia senza essere fuso con altri geni. Se i geni si mescolassero continuamente fra loro, la selezione naturale come noi la concepiamo sarebbe impossibile.

Incidentalmente, ciò fu provato ai tempi di Darwin e provocò in lui grande preoccupazione, poiché in quei giorni si riteneva che l'eredità fosse un processo di mescolamento. La scoperta di Mendel era stata già pubblicata e avrebbe potuto salvare Darwin, ma purtroppo egli non ne venne mai a conoscenza: sembra che nessuno l'abbia letta se non molti anni dopo la morte sia di Darwin che di Mendel. Forse Mendel non si era reso conto del significato delle sue scoperte, altrimenti avrebbe probabilmente scritto allo scienziato inglese.

Un altro aspetto del gene è che non invecchia: non ha più probabilità di morire quando ha un milione di anni di quante ne abbia quando ha cent'anni soltanto. Il gene salta di corpo in corpo lungo le generazioni, manipolando corpo dopo corpo a modo suo e per i suoi scopi, abbandonando una successione di corpi mortali prima che questi invecchino e muoiano. I geni sono gli immortali, o meglio, sono definiti come entità genetiche che si avvicinano a meritare questo nome. Noi, le singole macchine da sopravvivenza, possiamo aspettarci di vivere pochi decenni, mentre l'aspettativa di vita dei geni deve essere misurata non in decenni ma in migliaia e milioni di anni. Nelle specie che si riproducono sessualmente, l'individuo è troppo grosso e temporaneo come unità genetica per essere considerato un'unità significativa di selezione naturale. Il gruppo di individui è un'unità ancora più grande. In termini genetici individui e gruppi sono come nuvole nel cielo o tempeste di sabbia nel deserto. Sono aggregazioni o federazioni temporanee che non sono abbastanza stabili per i tempi dell'evoluzione. Le popolazioni possono durare per lungo tempo, ma si mescolano continuamente con altre popolazioni e così perdono la loro identità, oltre ad essere soggette a cambiamenti evolutivi dall'interno. Una popolazione non è un'entità abbastanza distinta per essere un'unità di selezione naturale, né abbastanza stabile e unitaria da essere «selezionata» a scapito di un'altra popolazione. [...]

Gli individui non sono cose stabili e durano poco. Anche i cromosomi vengono rimescolati e dimenticati come mani di carte da gioco. Ma le carte sopravvivono al mescolamento e le carte sono i geni. I geni non vengono distrutti dal crossingover, cambiano semplicemente partner e continuano per la loro strada. Naturalmente continuano, è il loro lavoro. Loro sono i replicatori e noi le loro macchine di sopravvivenza. Quando abbiamo finito il nostro compito veniamo messi da parte, mentre i geni procedono per tempi geologici: i geni sono per sempre.


Guida alla lettura


1) Qual è l'esclusivo compito degli individui secondo Dawkins?
Secondo Dawkins, l'esclusivo compito degli individui è quello di fungere da "macchine di sopravvivenza" per i geni. Gli individui servono come veicoli temporanei che trasportano e perpetuano i geni attraverso le generazioni. Gli individui invecchiano e muoiono, ma i geni, passando intatti da un corpo all'altro, hanno il potenziale di vivere molto più a lungo, persino per migliaia o milioni di anni.

2) Quali sono le caratteristiche essenziali dei geni e in che cosa si differenziano dagli individui e dalle popolazioni?
Le caratteristiche essenziali dei geni, come descritte nel testo, sono le seguenti:

Immortalità Potenziale: I geni possono potenzialmente vivere molto più a lungo degli individui, attraversando molte generazioni senza essere alterati. Mentre un individuo ha una vita breve, i geni possono avere una vita che si misura in migliaia o milioni di anni.
Stabilità e Continuità: I geni viaggiano intatti da una generazione all'altra. Anche se i cromosomi vengono rimescolati, i geni rimangono intatti e continuano il loro percorso. Questo è fondamentale per la selezione naturale, che sarebbe impossibile se i geni si mescolassero continuamente.
Gregari e Cooperativi: Un singolo gene non agisce da solo ma in collaborazione con molti altri geni. La produzione di un corpo è un'impresa cooperativa dove i geni interagiscono tra loro in modo complesso.
Non Invecchiano: I geni non invecchiano e non hanno una maggiore probabilità di "morire" con il passare del tempo.
Replicatori: I geni sono descritti come i replicatori, entità la cui funzione è di replicarsi e perpetuarsi nel tempo, utilizzando i corpi degli organismi viventi come veicoli temporanei.

In contrasto, gli individui e le popolazioni presentano le seguenti differenze:

Individui:

Hanno vita breve e invecchiano.
Sono considerati come veicoli temporanei per i geni, macchine di sopravvivenza che i geni utilizzano per perpetuarsi.
Sono meno stabili rispetto ai geni e durano solo pochi decenni.
Non sono unità significative di selezione naturale perché troppo grandi e temporanei come unità genetiche.

Popolazioni:

Non sono entità abbastanza distinte o stabili per essere considerate unità di selezione naturale.
Si mescolano continuamente con altre popolazioni, perdendo la loro identità.
Sono soggette a cambiamenti evolutivi e non sono abbastanza stabili da essere "selezionate" rispetto ad altre popolazioni.

In sintesi, mentre i geni sono immortali, stabili e replicatori cooperativi, gli individui e le popolazioni sono temporanei, instabili e non unità significative di selezione naturale secondo la teoria di Dawkins.

3) A che cosa paragona Dawkins gli individui e i gruppi? E a che cosa paragona i cromosomi?
Dawkins paragona gli individui e i gruppi a "nuvole nel cielo" o "tempeste di sabbia nel deserto", descrivendoli come aggregazioni temporanee che non sono abbastanza stabili per i tempi dell'evoluzione. I cromosomi, invece, sono paragonati a "mani di carte da gioco" che vengono rimescolate e dimenticate, mentre i geni sono paragonati alle carte stesse che permettono al gioco di proseguire.


Guida alla Comprensione


1) Spiega perché Dawkins ritiene che gli individui e i gruppi non possono rappresentare l'unità di selezione naturale.
Dawkins ritiene che gli individui e i gruppi non possano rappresentare l'unità di selezione naturale per diverse ragioni:

Temporaneità degli individui: Gli individui hanno una vita breve, vivono solo pochi decenni e non sono entità stabili a lungo termine. Questo li rende inadatti a essere considerati unità significative di selezione naturale, poiché non durano abbastanza per avere un impatto evolutivo significativo.
Aggregazioni temporanee dei gruppi: I gruppi di individui sono aggregazioni o federazioni temporanee, paragonabili a nuvole nel cielo o tempeste di sabbia nel deserto. Non sono abbastanza stabili per i tempi dell'evoluzione, che richiedono unità che possano perdurare e mantenere la loro identità nel tempo.
Mescolamento continuo: Le popolazioni, sebbene possano durare per lungo tempo, si mescolano continuamente con altre popolazioni e perdono la loro identità. Questo processo impedisce loro di essere unità distinte e stabili per la selezione naturale. Inoltre, le popolazioni sono soggette a cambiamenti evolutivi dall'interno, ulteriormente minando la loro stabilità come unità di selezione.
Rimescolamento dei cromosomi: Anche i cromosomi, che potrebbero essere considerati come unità genetiche, vengono rimescolati e dimenticati come mani di carte da gioco. Solo i geni sopravvivono a questo mescolamento, continuando per la loro strada senza essere distrutti. Questo dimostra che i geni, e non gli individui o i gruppi, sono le vere unità di continuità e selezione naturale.

In sintesi, secondo Dawkins, gli individui e i gruppi non possono essere unità di selezione naturale a causa della loro temporaneità, instabilità e mescolamento continuo, mentre i geni, che sono stabili e potenzialmente immortali, rappresentano la vera unità di selezione naturale.

2) Quali sono, secondo Dawkins, i rapporti che i geni intessono fra loro e in che senso?
Secondo Dawkins, i geni intessono rapporti fra loro in modo altamente gregario e cooperativo. Ogni macchina di sopravvivenza, che può essere un animale, una pianta, un batterio o un virus, contiene migliaia di geni. La produzione di un corpo è un'impresa cooperativa intricata, dove è quasi impossibile discernere il contributo di un gene da quello di un altro. Un dato gene può avere molti effetti su parti diverse del corpo e ogni parte del corpo può essere influenzata da molti geni. L'effetto di un gene dipende dall'interazione con molti altri geni. Alcuni geni agiscono come principali, controllando la funzione di gruppi di altri geni. Questo complesso sistema di interazioni è paragonato a pagine di un progetto di costruzione, dove ogni pagina si riferisce a molte parti dell'edificio e ha senso solo se considerata in relazione a numerose altre pagine.

3) Come possono essere definiti «gregari»? A quale convinzione, errata ma molto diffusa nei mass media, si oppone questa affermazione?
Nel contesto del testo, i geni sono definiti "gregari" nel senso che non agiscono singolarmente, ma sono parte di un insieme complesso all'interno di un organismo. Questo significa che un singolo gene non opera isolatamente, ma interagisce e collabora con molti altri geni per influenzare diverse parti e funzioni dell'organismo.

Questa affermazione si oppone alla convinzione errata, spesso diffusa nei mass media, che ogni gene abbia un effetto singolare e ben definito sull'organismo, senza considerare l'interazione complessa e sinergica che avviene tra geni diversi. In realtà, molti geni contribuiscono insieme a vari aspetti della biologia di un individuo e il loro impatto dipende dalle loro interazioni reciproche e dal contesto in cui operano, piuttosto che da azioni individuali e isolate.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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